Maria Antonietta, morta folgorata a 15 anni nella vasca da bagno: il caricabatterie non era a norma. Sequestri a tappeto e 5 indagati
Cinque imprenditori, quattro dei quali di origine cinese, indagati in relazione alla morte di Maria Antonietta Cutillo, una ragazza di 15 anni morta a causa di una scarica elettrica nella vasca da bagno a Montefalcione, in provincia di Avellino. La causa della morte determinata dalla caduta nell'acqua di un cavo caricabatterie USB difettoso per il cellulare.
I Carabinieri della compagnia di Mirabella Eclano hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice dell'ufficio del tribunale di Avellino. Come risultato di questa azione, è stato sequestrato un gran numero di caricabatterie di fabbricazione cinese che non erano conformi agli standard di fabbricazione comunitari e quindi potenzialmente pericolosi.
Gli imprenditori
Indagati per il reato di omicidio colposo, così come per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con marchi mendaci.
Le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Avellino hanno rivelato che uno dei componenti interni dei caricabatterie utilizzati dalla giovane aveva difetti di fabbricazione. In particolare, il condensatore ceramico a disco di questi dispositivi di importazione cinese ha mostrato difetti che possono essere attribuiti alla scarsa qualità tecnica del materiale utilizzato. Questi difetti hanno causato la scarica elettrica che ha portato alla morte della ragazza.
Maria Antonietta «Se caricabatteria a norma, non sarebbe successo»
I dispositivi sequestrati erano anche privi di istruzioni d'uso, avvertenze di sicurezza, dichiarazioni di conformità "CE," e marcature "classe Y" richieste dalle norme tecniche per dispositivi elettronici di questo tipo.
Questo caso sottolinea l'importanza di utilizzare solo dispositivi elettronici sicuri e conformi agli standard di sicurezza.