De Luca, terzo mandato si, terzo mandato no: si spacca anche il Consiglio Regionale. «Le priorità sono altre»
De Luca terzo mandato si, terzo mandato no. Continua il pari e dispari tra chi lo vuole Presidente per la terza volta e chi invece come Fico urla il proprio dissenso: "No! Sarebbe un'inaccettabile forzatura".
E' duro e incisivo il No di Fico che a Repubblica dichiara: "Non possiamo pensare a un dialogo con il Pd se decidono di dare l’ok al terzo mandato in Regione".
Dal mondo produttivo campano la discussione è rimbalzata fino al Parlamento per poi ritornare come un boomerang in Consiglio regionale. Perché è lì che il presidente della Regione si giocherà la partita del terzo mandato.
Dal canto suo però De Luca fa orecchie da mercante e procede dritto per la sua strada urlando il suo: "IO CI SARO'. Mi candido in eterno"
Tra i "si" al terzo mandato quello di Clemente Mastella che però aggiunge: "Va bene, ma non a scapito di qualcuno".
E ancora procede:
"Non abbiamo preclusioni ideologiche sul terzo mandato per la presidenza della Regione Campania. Ma saremmo assolutamente contrari se ad esso seguissero cambi della legge elettorale tesi ad avvantaggiare forze politiche rispetto ad altre”.
Così il leader di Noi Di Centro Clemente Mastella e i consiglieri regionali Maria Luigia Iodice e Gino Abbate.
“Ci pare giusto, invece, anche in nome del gran parlare, e basta, delle aree interne, che ogni provincia abbia un minimo di tre consiglieri regionali garantiti per legge. Altrimenti avremmo lo spopolamento demografico e quello della rappresentanza. Quanto alla candidatura per l'Eternità del Presidente è materia metafisica che come cattolici accompagniamo anche con la preghiera di una lunga vita. Non valgono per la eternità, invece, le alleanze se non sono rispettate politicamente o ignorate. Le prossime elezioni regionali saranno molto diverse dal 2020 con situazioni sanitarie ed attori diversi”. Concludono Mastella e i consiglieri regionali Iodice e Abbate.
Ma tra congetture, vieti, contrari e non, una cosa è certa: l'ultima parola spetterà agli elettori. Nel frattempo il Consiglio Regionale emana il suo dictat: "Al momento le priorità sono altre".
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