Giulia Tramontano e l'altra donna coinvolta nella relazione con Alessandro Impagnatiello si erano incontrate per discutere della situazione. È stata la giovane cameriera di origini inglesi, che aveva avuto una relazione con Impagnatiello durante l'ultimo anno, a raccontare agli investigatori i dettagli dell'incontro. Durante la conversazione, avvenuta nel pomeriggio del sabato, le due donne hanno parlato dei maltrattamenti psicologici subiti da Impagnatiello e hanno deciso di aiutarsi reciprocamente per affrontare la situazione. La giovane cameriera, che è stata interrogata come testimone, ha consegnato agli investigatori dei messaggi ricevuti nella serata di sabato, in cui Giulia Tramontano le avrebbe scritto: "Ti ho mentito, lasciami in pace".

L'alleanza tra le due donne, poi il terribile gesto di Alessandro Impagnatiello

Tuttavia, è emerso che ad inviare quei messaggi era stato Impagnatiello, poiché Giulia era già morta. La giovane cameriera ha dichiarato di essersi preoccupata quando Giulia non ha risposto immediatamente a un suo messaggio su WhatsApp.

Secondo quanto ricostruito, Impagnatiello aveva una relazione con Giulia Tramontano da circa 2 anni e mezzo, ma negli ultimi tempi aveva anche intrapreso una relazione parallela con l'ex collega di origine inglese, conosciuta sul posto di lavoro in un lussuoso hotel di Milano. La donna, interrogata dai pubblici ministeri, ha espresso la sua rabbia per il comportamento di Impagnatiello e ha raccontato che durante l'incontro tra le due donne c'era stata una forma di solidarietà, poiché avevano discusso dei maltrattamenti psicologici subiti entrambe dal trentenne. Durante l'incontro, la giovane cameriera aveva detto a Giulia: "Se hai problemi quando torni a casa, vieni a stare da me". Tuttavia, Giulia è tornata a casa ed è stata uccisa.

La giovane cameriera ha inviato un messaggio a Giulia quella sera, ma si è preoccupata quando non ha ricevuto una risposta. A un certo punto, sul suo telefono è apparso un messaggio che diceva "Ti ho mentito, lasciami in pace", proveniente dal telefono di Giulia ma scritto da Impagnatiello, poiché Giulia era già morta. La donna ha anche raccontato che Impagnatiello le aveva mostrato un test del DNA falsificato per farle credere che Giulia non fosse incinta di lui.

La presunta amante di Alessandro Impagnatiello voleva mettere un punto alla questione

Durante l'ultimo incontro con Impagnatiello, la giovane cameriera ha chiesto dell'ubicazione di Giulia Tramontano, ma ha ricevuto una risposta evasiva. Successivamente, il corpo di Giulia è stato trovato dai carabinieri a Senago, in provincia di Milano. Entrambe le donne lavoravano all'Armani Bamboo Bar di Milano e non erano a conoscenza della doppia vita di Impagnatiello. La cameriera, sospettando delle bugie del fidanzato, ha contattato Giulia dopo aver visto delle foto che lo ritraevano con una ragazza incinta durante un viaggio. Dopo aver raccolto troppe bugie, la cameriera ha deciso di incontrare Giulia, che a sua volta aveva cercato di organizzare un confronto a tre con Impagnatiello, senza successo.

L'ultima a parlare con Giulia è la cameriera, che successivamente ha cercato di contattare i familiari di Giulia. Aveva notato infatti che "Giulia stava scrivendo messaggi in maniera diversa da quanto aveva fatto in precedenza". Gli investigatori hanno stabilito che il barista ha ucciso Giulia poco dopo il loro ritorno alla casa di Senago, dove convivevano. Di fronte alle domande della cameriera, preoccupata dal comportamento insolito di Giulia dopo il loro incontro, Impagnatiello ha risposto in modo strano ed elusivo.

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