francesco d'alò

Si chiamava Francesco D’Alò, aveva 60 anni e lavorava per la ditta 3Ssafety di Faenza, specializzata nella sicurezza stradale. È lui l’operaio travolto e ucciso questa mattina, mercoledì 10 aprile, sulla Tangenziale di Bologna, all’altezza dell’uscita 3 San Giovanni in Persiceto. Era circa le 5.30 del mattino quando è avvenuta la tragedia.

Francesco, con in mano una bandiera, stava segnalando agli automobilisti la rimozione del cantiere notturno in corso su una delle due corsie. Un camion, condotto da un uomo italiano, non lo ha visto e lo ha centrato in pieno.

L’impatto è stato fatale: D’Alò morto sul colpo

I sanitari del 118, arrivati sul posto con due ambulanze e un’automedica, non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Il conducente del camion, tamponato subito dopo da un altro mezzo, è rimasto ferito in modo non grave e trasportato in ospedale in codice 2, quello di media gravità.

A terra, lo choc dei colleghi, uno dei quali ha avuto bisogno di soccorso medico per un malore dovuto all’emozione.

Indagini in corso: coinvolta anche la medicina del lavoro

Sul luogo dell’incidente è intervenuta la Polizia Stradale, insieme agli ispettori della medicina del lavoro dell’Ausl, per accertare la dinamica dell’accaduto e stabilire eventuali responsabilità per l’infortunio mortale sul lavoro. Presente anche una squadra dei Vigili del Fuoco, impegnata nelle operazioni di pulizia e messa in sicurezza del tratto stradale.

Il sindaco Lepore: “Poca sicurezza, il Ministero intervenga”

Profondo cordoglio è stato espresso dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha commentato con amarezza:

“Questa tragedia è avvenuta casualmente nel giorno in cui stavo scrivendo al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sui lavori delle nostre autostrade e tangenziale. Cambierò l'incipit, quindi, e dovrò scrivere: dopo l'ennesima morte per incidente stradale. La situazione è molto preoccupante e necessita di interventi urgenti, strutturali e non a tampone”.

Il primo cittadino ha poi raccontato di essere stato testimone diretto di un altro incidente, appena due settimane fa:

“Ho visto un’auto sbandare e ribaltarsi nella scarpata, poco prima dell’uscita 4 della tangenziale. Per fortuna nessuno è morto, ma è evidente che quel tratto va messo in sicurezza”

Una tragedia che riapre il tema della sicurezza nei cantieri stradali

Francesco D’Alò è l’ennesima vittima di un lavoro pericoloso, troppo spesso sottovalutato. La sua morte, avvenuta mentre svolgeva una mansione di segnalazione per proteggere gli altri, getta una nuova luce sulla fragilità delle condizioni di sicurezza per i lavoratori nei cantieri stradali.

Una vita spezzata all’alba di un nuovo giorno, mentre cercava solo di fare il proprio lavoro.

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