L'autopsia condotta sul corpo del piccolo Angelo, il bambino di 14 mesi morto nella sua culla il 7 giugno a Casamassella, frazione di Uggiano la Chiesa, non ha rivelato anomalie congenite né segni di maltrattamento. Tuttavia, sembra sempre più probabile che la causa del decesso sia legata alla mancata adeguata cura di un grave attacco febbrile. L'esame autoptico non ha quindi dissipato i dubbi sulle circostanze della morte, tanto che sono stati prelevati campioni di tessuto per ulteriori indagini.

Il piccolo Angelo morto per la negligenza dei suoi genitori: dal pediatra una sola volta dalla nascita

È emerso anche che i controlli pediatrici di routine e le vaccinazioni obbligatorie non erano stati effettuati. Entrambi i genitori, secondo le indagini, erano contrari alla vaccinazione e preferivano ricorrere a cure omeopatiche anziché ai farmaci tradizionali. Un preparato omeopatico prescritto da un oftalmologo in pensione consultato dai genitori per trattare la febbre del bambino. Febbre che aveva raggiunto i 39 gradi. I coniugi, un uomo di 50 anni e una donna di 40 anni, sono sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Lecce per omicidio colposo. Inoltre, il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini ipotizza una responsabilità colposa per morte in ambito sanitario da parte dell'oftalmologo.

"L'oftalmologo aveva consigliato ai genitori di consultare un pediatra", spiega l'avvocato Salvatore Nisi, difensore del medico. "Resta da accertare se è vero che il bambino non abbia mai ricevuto controlli sanitari", conclude l'avvocato Nisi. Sull'argomento, l'avvocata Alessandra Bleve, rappresentante dei genitori, precisa: "Effettivamente, il bambino non è stato visitato dal pediatra di base tranne che una volta, nei suoi 14 mesi di vita".

La notte del decesso

Il 7 giugno, quando i genitori si sono accorti che il piccolo Angelo non mostrava segni di vita, sono stati loro stessi a chiamare l'oftalmologo di cui erano clienti anziché consultare un pediatra. Successivamente, l'intervento dei servizi di emergenza del 118 si è rivelato inutile, constatando soltanto il decesso.

La Procura sostiene che l'oftalmologo, iscritto nel registro degli indagati, non abbia consigliato diligentemente ai genitori di rivolgersi a un pediatra. Né suggerito di effettuare gli esami clinici necessari. I genitori dovranno spiegare al pubblico ministero il motivo per cui hanno sottoposto il bambino a una visita pediatrica solo il 25 maggio 2022, ignorando, secondo quanto è loro contestato, le raccomandazioni per gli screening neonatali. Inoltre, sembra che episodi precedenti di febbre del bambino siano stati curati senza consultare un pediatra.

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