Michela Principe
Michela Principe

Michela Principe, 49 anni, originaria della provincia di Avellino, ha vissuto tre tentativi di omicidio per mano del suo ex compagno, Pellegrino Crisci, 42 anni, ora condannato a 17 anni di carcere. Nonostante la detenzione dell’uomo, Michela continua a ricevere minacce che le ricordano costantemente l’incubo vissuto.

Sopravvissuta a tre tentativi di omicidio

Michela ha subito una violenza inaudita: prima picchiata brutalmente, poi accoltellata e infine presa di mira con colpi di pistola. Ogni tentativo di ucciderla ha lasciato ferite nel corpo e nell’anima, ma non è bastato a spezzare la sua forza.

“Mi sento fortunata,” dichiara Michela, consapevole di essere sopravvissuta a ciò che per tante altre donne è finito in tragedia. Oggi, nonostante il terrore che la accompagna, ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia, per dare voce a tutte le vittime silenziose della violenza domestica.

Minacce che arrivano dal carcere

Nonostante la condanna di Pellegrino Crisci a 17 anni di reclusione, le minacce nei confronti di Michela non si sono fermate. Dal carcere, l’uomo continua a perseguitarla inviandole foto di pistole e messaggi di morte. Questo dimostra quanto sia difficile, anche in presenza di una condanna penale, garantire la sicurezza delle vittime.

Michela vive nel costante timore che il suo ex possa trovare un modo per portare a termine ciò che ha iniziato. La paura è amplificata dalla percezione che le protezioni offerte dalle istituzioni non siano sufficienti.

La forza di parlare e denunciare

Nonostante tutto, Michela ha deciso di non restare in silenzio. "Voglio che la mia storia serva a far capire quanto sia importante denunciare," afferma con determinazione. Il suo obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere maggiore tutela per le donne che, come lei, sono vittime di violenza domestica.

La sua testimonianza è una denuncia contro un sistema che spesso non riesce a proteggere le vittime in modo adeguato. Michela spera che la sua voce possa contribuire a creare un cambiamento reale, affinché altre donne possano trovare il coraggio di uscire dal silenzio.

Una battaglia che non deve essere ignorata

La storia di Michela Principe è un simbolo di resilienza, ma anche una prova delle sfide che le vittime di violenza devono affrontare, anche dopo aver denunciato. Le sue parole rappresentano un appello urgente per interventi più efficaci nella lotta contro la violenza di genere.

La vicenda di Michela sottolinea l’importanza di un sistema che sappia proteggere e supportare chi è sopravvissuto alla violenza. Il suo coraggio nel parlare non è solo un atto di denuncia, ma anche un messaggio di speranza per chi vive situazioni simili.

 

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