PERUGIA. Trovato morto con una ferita all'addome fuori dal supermercato. E' la tragica storia di un bimbo di soli 2 anni, conteso dalla mamma e il padre. Ad ucciderlo, colei che l'ha messo al mondo.
I Fatti
Stando a quanto emerso dalle indagini e riportato anche da Fanpage, fermata con l'accusa di omicidio la madre del bambino di due anni che ieri lei aveva portato morto, con ferite da coltello al petto, e adagiato sul nastro trasportatore di una cassa di un supermercato Lidl a Città della Pieve, in provincia di Perugia.
A far scattare il fermo
Oltre a numerosi indizi, anche la presenza, nella borsa della donna, di un coltello compatibile con le numerose ferite da arma da taglio che il piccolo aveva in petto.
La donna
Una 44enne ungherese, durante l'interrogatorio con il sostituto procuratore Manuela Comodi, non ha ammesso l'omicidio. Secondo quanto comunicato dai carabinieri, pare che la donna, dopo l'insano gesto, abbia spedito al padre del bimbo, che si trovava in Ungheria, una foto del bambino morente, colpito dalle coltellate.
La ricostruzione dell'omicidio
E' entrata in un supermercato a Pò Bandino, una frazione di Città della Pieve, con un bambino di due anni in braccio, e dichiarato morto una ventina di minuti dopo. Lo ha adagiato sul nastro trasportatore, fermo, di una delle casse e ha cominciato a chiedere aiuto.
Accertamenti in un casolare abbandonato e disabitato non lontano dal negozio. Qui gli inquirenti hanno trovato diversi oggetti riconducibili alla donna e al bambino, tra cui il passeggino sporco di macchie che potrebbero essere di sangue.
Il bimbo aveva numerose ferite da arma da taglio, al petto. La donna, una quarantaquattrenne di nazionalità ungherese, senza fissa dimora, sia al personale del supermercato, sia agli investigatori dell'Arma è apparsa in stato confusionale e avrebbe poi fornito diverse versioni ritenute contrastanti su quanto fosse successo.
Genitori in lotta da tempo per l’affidamento del bimbo dopo la separazione e una drammatica e macabra foto del corpo senza vita del piccolo Alex inviata dalla madre al padre tramite WhatsApp subito dopo il decesso, sono questi i due elementi chiave che fanno ipotizzare agli inquirenti che dietro la morte del bimbo che ha venerdì ha sconvolto Città della Pieve, in provincia di Perugia, possa esserci una vendetta tra ex coniugi. Il sospetto è che la 47enne ungherese Erzsebet Bradacs possa aver uccido il figlio di appena due anni come ritorsione nei confronti dell’ex coniuge che vive in Ungheria.(Fanpage)
Attiva le notifiche su
41esimoparallelo.it
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo
Seguici sul nostro canale Youtube
41esimoparallelo