"MARE FUORI". Un successo clamoroso quello sera serie Tv realizzata da Raifiction che ha già totalizzato circa 12 milioni di visualizzazioni per un totale di 5,7 milioni di ore viste in un solo giorno. E basterebbe questo per spiegare il valore di una fiction e dei suoi protagonisti. Storie di vita reale raccontate a 360° con scene sì forse a volte anche crudi e forti ma che a differenza di Gomorra raccontano un'altra Napoli, quella della speranza, della voglia di riscatto, quella non fatta solo dalla camorra e dai suoi schemi ma da persone e dalla possibilità reale di poter essere diversi, migliorarsi... Una possibilità che la vivi, la annusi, la guardi e ti ci tuffi dentro... Dint'a chili mare a fore.

E' ufficiale dunque, partono le riprese della fiction che ha praticamente stregato il pubblico tanto che Netflix l'ha voluta nel suo pacchetto. E mentre già si parla della prossima serie, sulla Rai, andrà in onda mercoledì 2 marzo, l'ultima puntata della terza parte.

A confermare l'avvio della nuova stagione di Mare Fuori Maddalena Stornaiuolo

Lei è uan delle guardie carcerarie della sezione femminile dell’Ipm di Napoli. Cresciuta alle Vele di Scampia, fondatrice della scuola di recitazione La Scugnizzeria, è spesso nelle scene dell’ultima serie da record insieme a Maria Esposito, alias Rosa Ricci, una delle protagoniste.

"A maggio inizieremo a girare la quarta serie di Mare Fuori, ci sarò anche io"

Così a LaPresse Maddalena Stornaiuolo, attrice e regista. “Il successo di Mare Fuori è dovuto a molti fattori ma soprattutto al fatto che si rende umano il personaggio, credo - spiega Stornaiuolo a LaPresse -. Spesso viene associato a Gomorra, sono prodotti fantastici ma diversi. Penso che in Mare Fuori non ci sia soltanto il fascino del male ma anche una umanizzazione rispetto al personaggio”, racconta.

“Il mare che si vede fuori, quello di cui si parla nel titolo e che i ragazzi guardano da dietro le sbarre, rappresenta questo: la fragilità, l’umanità, la speranza”

Chi è Maddalena Stornaiuolo

Cresciuta nel pieno della prima faida di camorra chiamata faida di Secondigliano, racconta la sua vita: “Nel 2004 perdiamo Antonio Landieri, il cugino di quello che è poi diventato mio marito. Giocava a biliardino al rione con gli amici: arriva una batteria di fuoco che li scambia per spacciatori, lui è in parte paralizzato e non riuscendo a scappare come gli altri, muore sul colpo - spiega a LaPresse Stornaiuolo - Aveva 25 anni. Quell’episodio ha segnato la nostra vita, è un pensiero costante in quello che facciamo, cerchiamo sempre di onorare quella storia”.

Stornaiuolo e il marito, Rosario Esposito La Rossa, libraio di Scampia e fondatore della Marotta&Cafiero Editore, da sempre lottano per la giustizia e soprattutto per far sì che Antonio Landieri figurasse tra le vittime innocenti della mafia:

“Dopo tanti anni, grazie a Libera, nomi e numeri contro le mafie siamo riusciti a far riconoscere che fu vittima innocente di camorra, ma all’inizio lo definirono addirittura uno spacciatore del cartello di Calì. Lui nemmeno sapeva dove fosse, Calì” .

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