Tommaso Grossi muore a 14 anni di tumore: «Aveva più paura per i suoi genitori che per lui»
Prima c'è stato un cancro, e dopo la guarigione si è ripresentato, ma lui non si è mai arreso: la fede incrollabile e le lettere al Papa
Tommaso Grossi, un giovane di 14 anni di Lendinara, in provincia di Rovigo, ha perso la sua battaglia contro il tumore, lasciando dietro di sé un esempio di coraggio, fede e amore verso i propri cari.
Nonostante la malattia, ha sempre mostrato una forza straordinaria e un'incredibile serenità, preoccupandosi più per i suoi genitori che per il proprio destino. La sua vita, segnata da un profondo legame con la fede, è stata un faro di speranza per chi lo conosceva.
Un percorso di coraggio e fede
Tommaso ha combattuto il cancro per 22 lunghi mesi. Inizialmente sembrava che la malattia fosse stata sconfitta, ma purtroppo si è ripresentata, più aggressiva di prima. Nonostante questo, il giovane non ha mai smesso di affrontare la situazione con il sorriso, come racconta don Alberto Rimbano, parroco della chiesa di Santa Sofia di Lendinara, dove Tommaso era chierichetto e scout. «Aveva un sorriso che trasmetteva pace e gioia vera, non l’ha mai perso, nemmeno quando le forze lo stavano abbandonando», ha dichiarato il parroco, ricordando la forza e la serenità che il ragazzo emanava.
Tommaso era pienamente consapevole della gravità della sua situazione, ma la sua fede incrollabile lo ha sostenuto fino alla fine. Secondo quanto riportato, ciò che più lo preoccupava non era la propria condizione, ma il dolore che avrebbero provato i suoi genitori. Questa preoccupazione per il benessere degli altri, nonostante la sofferenza personale, dimostra la maturità e la grandezza d'animo di questo giovane.
Il legame speciale con Papa Francesco
Durante la sua malattia, Tommaso ha trovato conforto nella sua fede cattolica. Il ragazzo era molto devoto e aveva scritto diverse lettere a Papa Francesco, condividendo con il pontefice la sua esperienza e la sua gioia per aver ricevuto la cresima. La risposta del Papa, carica di affetto e preghiere, è stata per Tommaso una fonte di grande conforto. «Papa Francesco gli ha risposto, lo ha ringraziato e gli ha assicurato la sua preghiera, chiedendogli a sua volta di pregare per lui», ha raccontato don Alberto.
Questo scambio di lettere tra Tommaso e il Papa sottolinea l’importanza che la fede ha avuto nella vita del ragazzo, sostenendolo nei momenti più difficili e aiutandolo a mantenere la calma e la speranza anche nei giorni più bui.
Un addio pieno di amore e riconoscenza
Nei suoi ultimi giorni, Tommaso non era mai solo. La sua stanza d'ospedale si è trasformata in un luogo di affetto e preghiera, dove familiari, amici, compagni di scuola e parrocchiani si sono alternati per stare al suo fianco. A tutti ha donato sorrisi e parole di conforto, anche quando il suo corpo era ormai troppo debole per reagire alla malattia. Il suo funerale, celebrato nel Duomo di Santa Sofia, ha visto una grande partecipazione da parte della comunità, commossa dall’esempio di forza e speranza che Tommaso ha rappresentato.
L'eredità di Tommaso: una vita breve ma straordinaria
Tommaso avrebbe compiuto 15 anni tra poco, ma il tumore lo ha strappato via troppo presto. Tuttavia, la sua breve vita ha lasciato un'impronta indelebile su chi lo conosceva. Nonostante la sua giovane età, Tommaso ha dimostrato una saggezza e una serenità che vanno oltre la comprensione, unendo una fede incrollabile a un amore incondizionato verso gli altri. Le sue ultime settimane sono state un vero e proprio pellegrinaggio di affetto, con persone che venivano a salutarlo e ricevere da lui parole che ora riecheggiano come un esempio di vita.
L'eredità che Tommaso lascia è quella di un giovane che ha affrontato il dolore e la malattia con il coraggio e la serenità che derivano dalla fede. Le sue lettere al Papa, il suo sorriso costante e la sua preoccupazione per gli altri, persino nei momenti più difficili, rimarranno un simbolo di speranza per tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato.