Ragazzo ucciso a Napoli, l'assassino: «Ho sparato per difendermi»
Un sedicenne fermato dalla Squadra Mobile e dalla Procura dei Minorenni di Napoli per l'omicidio del 24enne musicista Giovanbattista Cutolo. Nel corso del suo primo interrogatorio con il pm Francesco Regine, il giovane si è difeso sostenendo che non aveva intenzione di uccidere nessuno ma si è solo difeso quando ha visto un altro ragazzo avvicinarsi in modo minaccioso.
L'udienza di convalida per questo caso è prevista per domani presso la struttura dei Colli Aminei, alla quale il giovane è affidato.
Il minorenne ha precedenti penali per un tentato omicidio commesso quando aveva appena 13 anni. Nel corso dell'interrogatorio, ha fornito la sua versione dei fatti accaduti all'alba del 31 agosto. Una dinamica già in parte confermata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza di piazza Municipio. Telecamere che hanno catturato offese, una rissa e colpi di arma da fuoco, oltre a stabilire le responsabilità del minore.
Giovanbattista Cutolo morto a Napoli, la vicenda
I fatti hanno coinvolto gli amici della vittima e undici rivali, quattro dei Quartieri Spagnoli, tra cui il sedicenne che ha sparato, e sette di piazza Bellini. Il giovane ha dichiarato che l'arma non era in suo possesso. Gli era stata fornita da un membro del suo gruppo quando la situazione si era surriscaldata.
Assistito dall'avvocato Davide Piccirillo, il sedicenne ha confermato che quella notte è scoppiata una rissa fuori da un locale di piazza Municipio, dove erano presenti due gruppi di giovani: il suo e quello di Cutolo con i suoi amici. La lite iniziale tra un ragazzo che conosceva la comitiva di Cutolo e i suoi amici è degenerata in una rissa.
Le motivazioni sembrano essere state piuttosto futili. Un urto tra scooter e la svuotata di una bustina di maionese da parte di un amico del sedicenne su un giovane conoscente di Cutolo. Durante la rissa, secondo il minorenne, alcuni si sono difesi con le mani o i calci, mentre altri hanno lanciato sedie o sgabelli.