Gli investigatori hanno analizzato alcune telecamere di sorveglianza a Senago (Milano) che sembrano aver ripreso dei movimenti in auto di Alessandro Impagnatiello, il 30enne detenuto per l'omicidio della sua fidanzata Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi.

Le registrazioni mostrano spostamenti avvenuti tra il 30 e il 31 maggio, corrispondenti alla notte in cui, secondo la sua confessione, avrebbe gettato il cadavere vicino a dei box poco distanti dalla sua abitazione.

Queste immagini potrebbero in teoria confermare la sua versione dei fatti, ovvero il luogo in cui avrebbe abbandonato il corpo, successivamente ritrovato la notte successiva dopo averlo tenuto per tre giorni tra box, cantina e nel bagagliaio dell'auto.

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Tuttavia, le indagini, condotte dai carabinieri sotto la guida dell'aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo, richiederanno ulteriori verifiche. Saranno esaminate altre telecamere della zona e analizzate le celle telefoniche al fine di ricostruire con precisione gli spostamenti di Impagnatiello prima e dopo il delitto, nonché per determinare il momento esatto in cui ha gettato il cadavere.

I frame dei video in cui è ripreso Alessandro Impagnatiello

Nel frattempo, dopo le recenti analisi tecniche e scientifiche, come quelle sulle impronte trovate su confezioni di detersivi e sui materiali utilizzati per coprire il corpo, e le indagini informatiche condotte sui computer e i tablet sequestrati, il prossimo 28 giugno presso il Ris dei carabinieri di Parma inizieranno anche "accertamenti biologici" cruciali su tracce di sangue e DNA, tramite confronti, rinvenuti nell'appartamento, nel box e nella cantina.

Le indagini continuano anche per determinare se qualcuno abbia fornito assistenza a Impagnatiello dopo l'omicidio, anche se al momento non sono emersi elementi concreti in tal senso.

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