In prima linea, a diretto contatto con i cittadini, ci sono proprio questi ultimi, i sindaci

Dopo le disposizioni di Palazzo Chigi e dei rispettivi governatori hanno firmato ordinanze più curiose e disparate per far fronte alle criticità di città più o meno grandi. Inutile sottolineare che il problema più ricorrente riguarda l’assembramento di persone, in particolar modo quelle più anziane, che non si rassegnano a rimanere chiusi in casa per difendersi dal contagio. È per questo che, da Nord a Sud e senza distinzioni politiche, i sindaci hanno eliminato alla base uno degli elementi critici.

Il Comune di Forlì

Ad esempio, assieme a molti altri ha transennato le panchine. Sulla strada per l’Appennino, poco distante, a Rocca San Casciano, il sindaco ha fatto letteralmente rimuovere tutte le panchine del paese. A Sannicola, in provincia di Lecce, il primo cittadino ha fatto smontare tutte le stecche e schienali delle panchine pubbliche, dove i cittadini continuavano a sedersi. Idem a Barletta. A Bari, il sindaco Antonio Decaro è andato di persona a recintare gli spazi pubblici: «Mi farete venire il crepacuore — è stato l’amaro sfogo, rivolgendosi a tutti coloro che non rispettano i divieti —. Essere costretto a fare questo è una sconfitta, la mia». A Pontecagnano Faiano, nel salernitano, sulle panchine sono stati affissi cartelli che indicano il divieto di sedersi, con tanto di precisazione di colore: «Il divano di casa è più comodo».

A Cinquefrondi

piccolo Comune in provincia di Reggio Calabria, pur non essendoci alcun caso di coronavirus, tra le varie misure il sindaco ha firmato anche una ordinanza che dispone un vero e proprio coprifuoco: «Vietato circolare in auto dalle 22 alle 5» del mattino. Una stretta radicale, in linea con quella della neo governatrice Jole Santelli, che ha di fatto «blindato» la Calabria, vietando ingressi e uscite.

A Vicenza

così come in altre città, sono state chiuse le piste ciclabili, che potranno essere percorse solo da chi può fornire alla forze dell’ordine la motivazione di «inderogabili esigenze di lavoro». Mentre a Castenaso, nel bolognese, può fare la spesa un solo componente del nucleo famigliare, e non più di due volte la settimana.(news-coronavirus) Leggi anche: Coronavirus a Napoli. La Volante della Polizia si ferma in strada e ringrazia i residenti. Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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