Mattia Cossettini morto a 9 anni a Marsa Alam, il papà: «Mio figlio stava bene»
L'ipotesi è che si sia trattato di una emorragia cerebrale, che il medico del resort ha curato come fosse un colpo di calore. Le autorità egiziane hanno aperto un'inchiesta
La vacanza a Marsa Alam, in Egitto, si è trasformata in tragedia per la famiglia Cossettini di Tavagnacco (Udine). Mattia, un bambino di soli 9 anni, è morto a seguito di un malore improvviso mentre era in gita in barca con i suoi genitori e il fratellino. Il piccolo, che sembrava in perfetta salute, è deceduto il 5 gennaio, lasciando sotto shock la famiglia e la comunità locale.
L'episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione dell’emergenza sanitaria e sul ruolo del personale medico del resort in cui la famiglia soggiornava. Le autorità egiziane hanno già aperto un’inchiesta per fare chiarezza.
Cosa è successo: il malore di Mattia
Mattia, che aveva appena compiuto 9 anni il 23 dicembre, stava giocando a bordo di una barca durante un’escursione nelle acque cristalline di Marsa Alam. Improvvisamente, il bambino si è accasciato ed è svenuto. Dopo essersi ripreso, ha riferito di avere un forte mal di testa.
I genitori, preoccupati, lo hanno portato immediatamente dal medico del resort, dove la famiglia stava trascorrendo una settimana di vacanza. Il personale medico ha diagnosticato un colpo di calore, somministrandogli una flebo e alcuni farmaci, prima di rimandarlo in camera. Tuttavia, le condizioni del bambino sono peggiorate rapidamente durante la notte. Ricoverato in ospedale nelle prime ore del mattino, il suo cuore ha smesso di battere all’alba del 5 gennaio.
Le parole del papà: "In ospedale si è perso tempo prezioso"
Marco Cossettini, padre del piccolo Mattia, ha raccontato al Corriere della Sera i drammatici momenti vissuti. «Mio figlio stava benissimo fino a quel momento, aveva sempre avuto una salute di ferro. Dopo lo svenimento, è finito in stato comatoso e durante la notte è morto. Siamo ancora in attesa di capire cosa sia successo esattamente.»
Secondo le prime ipotesi, la causa del decesso potrebbe essere stata un’emorragia cerebrale, non diagnosticata in tempo. «Questo ospedale è un ospedale per modo di dire,» aggiunge il padre, sottolineando come i ritardi nell’intervento abbiano aggravato la situazione.
Indagini in corso: l’inchiesta delle autorità egiziane
Le autorità locali hanno avviato un’inchiesta per fare luce sulle circostanze che hanno portato alla morte del bambino. L’attenzione è rivolta sia alla diagnosi iniziale effettuata dal medico del resort, che avrebbe sottovalutato i sintomi, sia alle tempistiche di intervento dell’ospedale.
L’intera comunità di Tavagnacco si è stretta attorno alla famiglia Cossettini, devastata dalla perdita di un figlio tanto giovane e pieno di vita. La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sull’efficacia delle strutture sanitarie nelle località turistiche e sulla loro capacità di gestire emergenze mediche di questa portata.