«Siamo vicini al vostro dolore, vostra figlia è morta».
Il procuratore tedesco Hans Christian Wolters ha inviato una lettera ai genitori di Maddie McCann — la bambina inglese di 3 anni scomparsa nel maggio del 2007 in Algarve, dov’era in vacanza con la famiglia — comunicando ufficialmente la sua morte.
Lo scrivono i tabloid inglese Daily Mirror e Daily Mail riportando proprio le dichiarazioni del capo della Procura tedesca che parla di «prove concrete» contro Christian Brückner, 43enne tedesco già condannato per pedofilia: «Siamo vicini al dolore dei genitori, ma se rivelassimo loro maggiori dettagli ciò potrebbe compromettere l’indagine. Abbiamo prove concrete che il nostro sospettato ha ucciso Madeleine e questo significa che è morta. La polizia tedesca ha le prove della sua morte, ma non abbiamo comunicato ai genitori ulteriori dettagli».
Kate e Gerry McCann, ha aggiunto poi il procuratore tedesco, «non hanno risposto alla lettera».
Wolters sta indagando sul caso in collaborazione con Scotland Yard e il Portogallo, alla luce di una nuova pista che aveva portato a sospettare di Christian Brückner, e ha però precisato di «non aver rivelato tutti i dettagli» della svolta neanche agli agenti dell’intelligence britannica e alla polizia portoghese: «Non possiamo dire perché e come sappiamo che sia morta — ha aggiunto premettendo ancora una volta il rispetto per il dolore vissuto dalla famiglia —. È più importante avere successo ed essere in grado di inchiodare il colpevole che mettere le carte sul tavolo e dire ai genitori i motivi per cui riteniamo che la loro figlia sia morta.
Questo è un caso di omicidio, non di persona scomparsa.
Rivelare troppo e troppo presto ostacolerebbe le indagini in corso. In Germania siamo molto riservati, non sono sicuro di come funzioni nel Regno Unito, ma qui non riveliamo niente fino a quando non formalizziamo l’accusa».
Brückner è in carcere a Kiel, in Germania, dove sta scontando una pena per droga e stupro. Era stato in diversi casi già condannato per pedofilia in passato e arrestato l’ultima volta a Milano nel 2018. L’avvocato Rogerio Alves, che rappresenta la famiglia McCann in Portogallo, ha fatto pressioni sugli investigatori tedeschi affinché rivelino le prove in loro possesso, chiedendo di sapere «cosa viene fatto per risolvere il caso».(IlCorriere)
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