Giancarlo Siani ucciso, Gaetano Iacolare fuori dal carcere per fine pena
Chi è l'autista dei Nuvoletta coinvolto nell'omicidio del giornalista. Riconosciuto come parte attiva nell’esecuzione del delitto, resta un simbolo di un tragico capitolo della camorra

Gaetano Iacolare, condannato in via definitiva per l’omicidio del giornalista Giancarlo Siani, è stato scarcerato ieri pomeriggio dopo aver scontato una pena di 24 anni. Iacolare, ritenuto l'autista del commando che uccise il giovane cronista nel 1985, è nipote dei noti boss della camorra Lorenzo e Angelo Nuvoletta. Arrestato nel 2001, Iacolare ha svolto un ruolo fondamentale nella fase esecutiva dell'omicidio, ma a oggi, dopo aver terminato di scontare la sua pena, è tornato in libertà.
All'uscita dal carcere, come riportato da Il Mattino, Iacolare è stato accolto dai familiari, che hanno organizzato un rinfresco nella tenuta di famiglia a Marano. Rimangono invece detenuti con ergastolo gli altri condannati per l’omicidio di Siani: Valentino Gionta Del Core, Luigi Cappuccio e Armando Baccante, ritenuti gli esecutori materiali e mandanti dell’omicidio.
La tragica morte di Giancarlo Siani
Giancarlo Siani fu assassinato la sera del 23 settembre 1985, a soli 26 anni, per aver svolto il suo lavoro di giornalista con coraggio. Siani lavorava per Il Mattino di Napoli e si occupava di camorra, criminalità organizzata, e le connivenze tra politica e affari sporchi. Quella sera, dopo un convegno al Maschio Angioino, Siani rientrò a casa in via Romaniello al Vomero a bordo della sua Citroën Méhari verde, una piccola auto scoperta. Mentre parcheggiava, due sicari si avvicinarono e gli spararono dieci colpi alla testa e al volto con una pistola calibro 7.65.
L’omicidio avvenne in pieno giorno, sotto gli occhi di alcuni testimoni che, per anni, rimasero in silenzio. Le indagini successive rivelarono che il clan Nuvoletta di Marano, con l’approvazione del clan Gionta di Torre Annunziata, aveva ordinato l’esecuzione. Siani aveva infatti scritto articoli che rivelavano traffici di droga, armi e affari legati alla ricostruzione post-terremoto dell'Irpinia, mettendo in luce anche le connessioni tra criminalità organizzata e potere politico.
Le indagini e le condanne
Dopo anni di inchieste e processi, nel 2000 arrivarono le condanne definitive. Luigi Cappuccio, Ferdinando Del Core e Armando Baccante furono condannati all’ergastolo come esecutori materiali dell’omicidio, mentre i mandanti, tra cui Gaetano Iacolare, furono anch'essi condannati. Iacolare, arrestato nel 2001, ha ora terminato di scontare la sua pena ed è tornato in libertà nel 2024, dopo aver scontato 24 anni di carcere.
Giancarlo Siani: un simbolo del giornalismo coraggioso
Oggi Giancarlo Siani è un simbolo di giornalismo coraggioso e libero, che non ha mai ceduto ai compromessi. La sua morte, tragica e ingiustificata, è il monito di quanto possa essere pericoloso raccontare la verità in un territorio segnato dalla criminalità organizzata. La sua vita e la sua morte ricordano che l'informazione è un'arma potente, ma che può costare molto caro, come dimostra il sacrificio del giovane giornalista.