Emanuele Tufano, ucciso a Napoli a 15 anni. Il dolore della prof: «Sogni spezzati»
Il giovane viveva insieme alla famiglia nel quartiere Sanità: era incensurato
Emanuele Tufano, un ragazzo di soli 15 anni, è stato ucciso nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre in una sparatoria a Napoli, in via Carminiello al Mercato. Nato il 9 luglio 2009, Emanuele viveva nel quartiere Sanità ed era incensurato.
Nonostante le indagini siano ancora in corso, le autorità stanno cercando di capire se il tragico evento sia avvenuto in un contesto malavitoso. La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Napoli, sta esaminando tutte le piste, con la costante supervisione anche della Procura dei Minori, vista la giovane età della vittima e di altri coinvolti.
Il ferimento di due minorenni
La sparatoria ha coinvolto altri due ragazzi minorenni, anch'essi rimasti feriti. Un 16enne è stato colpito da un proiettile al braccio ed è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso del Cto. L'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto ha permesso di rimuovere l'ogiva, e le sue condizioni attuali sono buone. Un altro giovane, un 17enne, è stato ferito con un'arma da taglio alla coscia e al gluteo, subendo la lesione di un'arteria. Anche lui è stato operato e le sue condizioni sono stabili. La connessione tra questi incidenti e la morte di Emanuele è ancora al vaglio delle autorità, che stanno cercando di chiarire la dinamica e l'eventuale coinvolgimento di altri individui.
Gli spari in Corso Umberto I
Secondo le prime ricostruzioni, Emanuele si trovava in giro con altri due ragazzi, probabilmente a bordo di uno scooter, quando è iniziata la sparatoria in via Carmeniello al Mercato. Sarebbero stati esplosi almeno 12 colpi di pistola, forse a seguito di un conflitto tra due persone. La scena del crimine presenta diverse auto danneggiate da proiettili e le vetrine di negozi circostanti sono state colpite. Anche un 17enne e un 14enne, feriti nella stessa notte, potrebbero essere collegati all'accaduto, ma ulteriori indagini sono necessarie per confermare i legami tra i diversi episodi di violenza.
Il dolore della professoressa di Emanuele
La tragica morte di Emanuele ha scatenato forti reazioni di rabbia e dolore tra coloro che lo conoscevano. In particolare, una sua professoressa ha condiviso sui social un toccante messaggio, esprimendo il suo sconforto per la perdita del giovane alunno.
«Oggi è una brutta giornata. Oggi abbiamo perso un po’ tutti. Oggi sento ancora più forte il peso del lavoro che faccio… Fuori piove ed io mi sento morire. Leggo la notizia ”Napoli, 15enne ucciso a Corso Umberto durante una sparatoria”. Ma lui non era un quindicenne, era un mio alunno».
«Aveva una famiglia, aveva amici, aveva interessi ma soprattutto sogni, sogni spezzati in una notte di ottobre. Quindi non era un semplice “quindicenne” ma un figlio di questa città che ancora una volta si è dimostrata “croce e delizia”. Da quando ho saputo vedo solo i suoi occhi davanti a me, occhi timidi e belli. Oggi mi chiedo se avessi potuto fare di piú, se la scuola avesse potuto fare di più… Ti chiedo scusa a nome di tutti tesoro mio perché non siamo stati capaci di garantirti un futuro… Buon viaggio piccolo Mio, oggi è veramente una brutta giornata”»
La morte di Emanuele Tufano rappresenta un ulteriore episodio di violenza che scuote Napoli, una città che, come ha sottolineato la sua insegnante, è spesso "croce e delizia", capace di grandi bellezze, ma anche teatro di drammi profondi.