Cristina Pugliese, la barista che ha incontrato Marco Cristofori: «Aveva una mano ferita»
La giovane mamma era originaria di Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria
Cristina Pugliese, 27 anni, è stata trovata morta domenica scorsa nel bagno della sua abitazione a Caldiero. Il suo corpo è stato scoperto da un amico del compagno, Marco Cristofori, che ha immediatamente avvisato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Tregnago e del Nucleo Radiomobile di San Bonifacio, insieme ai tecnici del Reparto Investigazioni Scientifiche e al medico legale.
Nonostante inizialmente si fosse ipotizzato un gesto estremo, alcune anomalie rilevate sul luogo hanno spinto gli investigatori a considerare la pista dell’omicidio. La casa è stata posta sotto sequestro e la salma trasferita all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Borgo Roma per l’autopsia.
La testimonianza della barista e il ruolo di Marco Cristofori
Marco Cristofori, compagno di Cristina, è al centro delle indagini. Una ragazza che lavora in un bar della zona ha raccontato di aver incontrato Cristofori prima del ritrovamento del corpo. Secondo la testimonianza rilasciata durante la trasmissione Ore 14 su Rai Due, l’uomo aveva una mano ferita e ha accennato a un litigio avvenuto la sera precedente:
“Aveva la mano rotta, graffiata; mi ha detto di essersi fatto male con un tavolino e che forse avevano litigato la sera prima, ma non ricordava cosa fosse successo.”
Cristofori, attualmente indagato in stato di libertà per omicidio volontario, avrebbe anche raccontato che la relazione con Cristina si era deteriorata dopo aver perso il lavoro, rendendolo più irritabile.
Le incongruenze emerse dalle indagini
Le prime 36 ore di indagini sono state caratterizzate da riserbo, ma presto sono emerse incongruenze che hanno portato gli inquirenti ad approfondire il caso. Tra i dettagli che non tornano c’è il fatto che il bagno fosse chiuso a chiave dall’interno. Inoltre, il Procuratore capo Raffaele Tito ha dichiarato che gli accertamenti preliminari richiedono ulteriori analisi tecnico-scientifiche per chiarire se si tratti di un suicidio o di un omicidio.
Chi era Cristina Pugliese
Cristina Pugliese era originaria di Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Si era trasferita nel veronese con la famiglia, dove vivono i suoi genitori e suo fratello, titolare di un’autofficina a Soave. Cristina lascia una bambina di 5 anni, che si trovava in casa al momento del ritrovamento del corpo.
Il dolore della comunità e la ricerca della verità
La morte di Cristina ha scosso profondamente la comunità locale e quella di origine. La famiglia attende con ansia i risultati dell’autopsia e delle indagini per avere risposte chiare su quanto accaduto.
Le autorità continuano a lavorare per fare luce su questo tragico caso, determinando le responsabilità e rendendo giustizia alla giovane madre.