Caso Sanguliano-Boccia, indaga la Corte dei Conti: l'ipotesi è danno erariale
L'ex ministro della Cultura al centro di un'indagine per spese legate a viaggi e soggiorni
La vicenda che coinvolge l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, originaria di Pompei, ha raggiunto le aule della Corte dei Conti del Lazio.
L'indagine, aperta formalmente dai magistrati contabili, mira a verificare se vi siano stati eventuali profili di danno erariale legati alle spese sostenute per i viaggi e i soggiorni della Boccia, che aveva un "rapporto affettivo" con Sangiuliano.
Uno degli obiettivi principali dell'indagine è quello di determinare se le spese sostenute per i viaggi, come affermato da Boccia, siano state coperte con fondi del ministero. In particolare, verranno analizzati i costi legati a soggiorni e viaggi effettuati durante il mandato di Sangiuliano come ministro della Cultura.
Sangiuliano difende la propria condotta: "Nessun euro pubblico speso"
Dal canto suo, l'ex direttore del Tg2 e ministro della Cultura ha accolto con favore l'inchiesta della Corte dei Conti, dichiarando di essere "lieto" dell'iniziativa, convinto che questa possa dimostrare la correttezza dei suoi comportamenti. Sangiuliano ha sottolineato con fermezza che "non un euro pubblico è stato speso" e che ha intenzione di provare la sua versione dei fatti con documenti alla mano.
Questa ricostruzione si scontra però con la versione fornita da Maria Rosaria Boccia, la quale sostiene che le spese per i viaggi sarebbero state a carico del ministero. La disparità tra le due versioni sarà al centro dell'indagine della Corte dei Conti, che sta esaminando attentamente le voci di spesa per chiarire la questione.
Aspetti penali e denuncia per tentata estorsione
Parallelamente all'indagine della Corte dei Conti, la vicenda si sta sviluppando anche sul piano penale. I pm di piazzale Clodio, dopo aver ricevuto una denuncia presentata dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli, stanno valutando se avviare un procedimento per eventuali reati di "indebita destinazione di denaro pubblico" e "rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio". In particolare, si fa riferimento a presunte violazioni legate all'organizzazione del G7 a Pompei e alla gestione delle comunicazioni interne via e-mail.
La Procura di Roma dovrà decidere se procedere contro ignoti o iscrivere direttamente Sangiuliano nel registro degli indagati. Nel caso in cui si optasse per quest'ultima soluzione, la competenza passerebbe al tribunale dei ministri, poiché i presunti illeciti sarebbero stati commessi da Sangiuliano durante l'esercizio delle sue funzioni come ministro.
Nel frattempo, l'ex ministro ha annunciato una contro-denuncia nei confronti di Boccia, con l'accusa di tentata estorsione e violazione della privacy. L'avvocato di Sangiuliano, Silverio Sica, ha confermato che la denuncia verrà depositata nei prossimi giorni, ribadendo che sarà compito dei pm decidere come procedere.
Il futuro dell'inchiesta
Mentre la vicenda giudiziaria si evolve su diversi fronti, sia contabile che penale, la figura di Gennaro Sangiuliano resta sotto scrutinio. La Corte dei Conti continuerà a esaminare le spese sostenute durante il suo mandato ministeriale, mentre la Procura di Roma dovrà stabilire se vi siano elementi sufficienti per proseguire l'inchiesta penale. Nel frattempo, il rapporto tra Sangiuliano e Boccia, al centro di questa controversia, aggiunge ulteriore complessità a una vicenda che potrebbe avere implicazioni significative sul piano politico e legale.