Liam Payne, licenziati due dipendenti dell'hotel: «Gli davano la droga»
I funzionari dell'ambasciata statunitense volevano che il cantante si sottoponesse a un test antidroga per dimostrare di essere pulito
Le indagini sulla tragica morte di Liam Payne, ex membro degli One Direction, continuano a rivelare nuovi dettagli inquietanti.
Due dipendenti dell'Hotel CasaSur di Buenos Aires, dove Payne alloggiava prima di precipitare dal balcone, sono stati licenziati per avergli fornito droghe pesanti nei giorni precedenti il decesso. La polizia argentina sta indagando su presunti traffici di sostanze illegali che avrebbero contribuito al tragico evento.
Droga Nascosta nella Scatola di Sapone
Secondo fonti vicine al caso, due dipendenti dell'hotel avrebbero consegnato droghe a Payne nascondendole in scatole di sapone. La polizia ha trovato polvere bianca, compresse e l'allucinogeno cristal nella stanza dell'hotel, sollevando sospetti sulla possibile connessione tra l'uso di queste sostanze e la caduta fatale. Gli investigatori stanno seguendo una pista che porta a un quartiere povero della città, da cui proveniva la droga.
Gli Sforzi di Liam per Disintossicarsi
Fonti vicine a Payne hanno rivelato che il cantante stava lottando per mantenersi pulito e superare la dipendenza da alcol e droghe, ma è stato vulnerabile alle tentazioni subito dopo il suo arrivo in Argentina. Liam si trovava nel Paese per rinnovare il visto americano, ma la sua permanenza all’hotel è stata macchiata dall'abuso di sostanze. Un amico intimo ha dichiarato che "Liam ha fatto di tutto per rimanere pulito, ma è stato vittima di persone che cercavano solo guadagni economici, senza preoccuparsi della sua vita".
Il Peso del Successo e il Rischio per i Giovani
La morte di Liam Payne ha sollevato riflessioni su come il successo precoce possa danneggiare la salute mentale di giovani artisti. Guy Chambers, amico di Robbie Williams, ha sottolineato come l'industria musicale esponga adolescenti a pressioni insostenibili, evidenziando la mancanza di protezione per giovani talenti sotto i 18 anni. Chambers ha fatto riferimento anche al caso di Robbie Williams e dei Take That, denunciando la scarsa cura per la salute mentale delle giovani star.
La vicenda di Payne rappresenta un tragico esempio delle sfide che i giovani artisti possono affrontare sotto i riflettori e solleva interrogativi sul ruolo degli adulti coinvolti nella loro tutela.