Canone Rai, il Parlamento respinge il taglio a 70 euro della tassa
La proposta di ridurre il canone Rai a 70 euro è stata respinta, causando una frattura nella maggioranza e sollevando dubbi sulle priorità fiscali del governo.
La proposta della Lega di ridurre il canone Rai da 90 a 70 euro per il 2025 è stata bocciata in Commissione Bilancio del Senato, con il voto contrario di Forza Italia e delle opposizioni. La decisione ha diviso la maggioranza, mettendo in evidenza le divergenze interne sul tema fiscale e sull'approccio da adottare per il carico fiscale delle famiglie italiane.
Il taglio del canone Rai: la proposta bocciata
La Lega aveva avanzato la proposta di ridurre il canone Rai a 70 euro, con l’intenzione di alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie italiane. L'operazione, dal costo stimato di circa 430 milioni di euro, avrebbe necessitato di una copertura finanziaria significativa. Questo ha spinto Forza Italia a votare contro, mentre Fratelli d’Italia e la Lega sostenevano l’emendamento. Nonostante il parere favorevole del sottosegretario al MEF, Lucia Albano, e del presidente della Commissione Bilancio, la proposta è stata bocciata con 12 voti contrari e 10 favorevoli.
Le reazioni politiche: tensione in maggioranza
La bocciatura ha scatenato reazioni politiche contrastanti, soprattutto tra i membri della maggioranza:
- Lega: Matteo Salvini ha criticato il voto contrario, definendolo un’opportunità persa per avvicinarsi ai cittadini e rispondere alle loro esigenze.
- Forza Italia: Antonio Tajani ha ribadito la preferenza per interventi fiscali strutturali, rifiutando misure considerate "slogan" senza un’efficace copertura finanziaria.
- Opposizioni: Elly Schlein (PD) e Giuseppe Conte (M5S) hanno visto nel voto una chiara divisione interna al governo, interpretandola come segno di debolezza politica e mancanza di coesione.
Impatti sui contribuenti
La bocciatura dell’emendamento significa che il canone Rai resterà a 90 euro anche per il 2025, con un impatto diretto sulle famiglie italiane. Nonostante le promesse di alleggerire la pressione fiscale, le famiglie continueranno a sostenere il peso del canone nella sua attuale misura, aggravando il carovita.
E adesso cosa accadrà al canone e al governo?
Il dibattito sul canone Rai potrebbe non essere concluso: la questione potrebbe tornare al centro della discussione durante l’esame della Legge di Bilancio 2025. La maggioranza sarà chiamata a rivedere le proprie priorità fiscali, cercando di mantenere l'unità interna, sempre più messa alla prova da divergenze politiche e approcci differenti sul tema. La proposta della Lega, pur bocciata, potrebbe riemergere come parte di un futuro compromesso, in un contesto di crescente pressione per misure fiscali più incisive.