Il caso
È diventato uno dei volti dell'ennesima svolta nel caso Maddie, il procuratore che continua a sostenere con ferrea determinazione che la bambina inglese sparita nel 2007 in Algarve "è morta", l'inquirente che da due anni cerca la prova regina per incastrare il principale sospettato, Christian Brueckner.
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E in questo colloquio con Repubblica, Hans Christian Wolters, procuratore di Braunschweig, risolve finalmente il giallo della lettera che ha tenuto banco negli ultimi giorni sui tabloid inglesi e tedeschi. Le lettere inviate alla famiglia McCann sono due. E già la prima informava a fine maggio i genitori di Maddie che si indagava per omicidio e che gli inquirenti tedeschi avrebbero fatto una comunicazione pubblica in tv.
La lettera
C'è anche una seconda lettera, spedita di recente, forse non ancora arrivata a destinazione, inviata "per motivi personali, umani", ma non certo per ripetere la comunicazione sulla morte di Maddie. Né per rivelare gli elementi di prova: "Sono solo speculazioni". Quanto a Brueckner, Wolters spiega perché non l'ha ancora interrogato e cosa c'è per ora contro di lui.
Procuratore Wolters, avete scritto o no ai McCann?
"Io personalmente non ho scritto un bel niente: la polizia federale, in coordinamento con noi, e quella britannica hanno preso contatti con la famiglia. Ma sui contenuti non è vero nulla di ciò che ho letto finora: sono solo speculazioni. La verità è che prima della trasmissione del 3 giugno abbiamo informato la famiglia che avremmo fatto una comunicazione pubblica per dire che indaghiamo per omicidio e che la bambina è morta".
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Quindi li avevate già informati che indagavate per omicidio prima di 'Aktenzeichen XY...ungleoest', la trasmissione che ha anche rivelato pubblicamente che c'è un nuovo indagato, Christian Brueckner?
"Esatto".
Quindi sanno che c'è un'indagine per omicidio da un mese. E perché lo avete fatto?
"È stata una decisione personale, umana. Non siamo obbligati a prendere contatti con testimoni - e loro sono testimoni. Ma siccome sono anche genitori di una bambina scomparsa e, secondo noi, morta, è ovvio che ci preoccupiamo di come stiano. Ecco perché abbiamo scritto una lettera prima della trasmissione: non volevamo sorprenderli con l'annuncio dell'indagine per omicidio. Dopo di che: non è che lo ripetiamo in ogni lettera".
Cioè: c'è stata un'altra lettera? I McCann sostengono di non aver ricevuto alcuna lettera.
"Mi faccia puntualizzare, intanto, che non ci sono mai state telefonate o colloqui diretti con la famiglia McCann. Ho persino letto che avremmo rivelato quali prove abbiamo a carico della tesi dell'omicidio: è tutto completamente sbagliato e inventato. Dopo la trasmissione del 3 giugno un nuovo contatto c'è stato, sempre sotto forma di lettera, ma non so neanche se sia ancora arrivata alla famiglia McCann".
Intanto, come lei ha dichiarato più volte, avete raccolto centinaia di segnalazioni sul caso. Ce n'è qualcuna che possa essere utile per un rinvio a giudizio di Brueckner?
"Sono arrivate molte segnalazioni. Anche di altri reati sessuali. Ce ne sono alcune che potrebbero essere utili. Ne abbiamo anche letto sui giornali. Non sarebbe serio se le dicessi che sono risolutive, dobbiamo aspettare settimane o mesi per capirlo".
Ci sono anche altre vittime che si sono fatte sentire?
"Stiamo esaminando le segnalazioni, ci vorrà tempo. Ho letto che ci sono vittime che hanno parlato con i giornali. Ma bisogna capire se possono essere collegate davvero al sospettato".
Sono stati riaperti molti casi: Inga Gehricke, Peggy Knobloch, Carola Titze...
"In questi, come in altri casi su cui ci sono arrivate segnalazioni, non sappiamo ancora se si tratti di lui. Ripeto: ci vorranno settimane o mesi. Lei deve anche considerare che quando abbiamo fatto la conferenza stampa (il 4 giugno, subito dopo la trasmissione, ndr), in Germania stavamo indagando su Brueckner da due anni. E le autorità britanniche e portoghesi da molto più tempo. Sono indagini lunghe. È un caso difficile. E noi non ci faremo certo sentire con bocconi di indagini, con risultati intermedi. Ci faremo sentire quando avremo risultati concreti".
Se fossero confermati tutti gli indizi, se fosse colpevole dei bimbi e degli adolescenti scomparsi i cui casi sono stati riaperti in questi giorni, Brueckner avrebbe lasciato una lunga scia di violenza e di sangue per venticinque anni. Praticamente indisturbato.
"Finora è indagato, formalmente è innocente. Il nostro compito è dimostrare che sia colpevole, fare in modo che ci sia un processo contro di lui. Al momento non abbiamo ancora abbastanza elementi".
Lo avete interrogato?
"Non ancora. Lo faremo alla fine delle indagini. Non ne vediamo il motivo, al momento, non penso che confesserebbe o che sarebbe utile che gli fornissimo noi elementi di indagine. Il suo avvocato non ha neanche accesso ai nostri atti, per ora. Non sa cosa abbiamo contro di lui". (La Repubblica)
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