Chiudere scuole e subito, scatta l'allarme: il virus circola ancora. “L’incremento dei casi ormai è visibile sia dai numeri sia dai primi segnali nei pronto soccorso.
Appare plausibile che la variante inglese diventi dominante entro 3-4 settimane. E questo fa ritenere che raggiungeremo un nuovo picco di casi a metà marzo.
Inoltre, visto che contagia molto di più i minori, bisogna prendere in considerazione l’ipotesi di tornare alla didattica a distanza in tutte le scuole”.
Scuole chiuse - Il professor Massimo Andreoni non ha dubbi
Direttore scientifico di Società italiana di Malattie infettive, primario di Malattie Infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma, così dichiara a Il Messaggero.
“Partiamo da un dato – spiega -: questa è una fase cruciale dell’epidemia, perché è partita la campagna vaccinale, speriamo che presto si possa avviare quella di massa.
Può essere complicato in una situazione di sostenuta circolazione del virus, perché ci sono dei rischi di contagio nelle aree dove concentri le persone per la somministrazione.
Inoltre, c’è il problema dell’ “immune escape”: se un virus circola abbondantemente nella popolazione in cui, con i vaccini, si sta sviluppando la risposta anticorpale, questo può facilitare la comparsa di ceppi virali che magari hanno una minore capacità replicativa e in una condizione normale avrebbero minore probabilità di prevalere”.
“Ultimo problema – conclude -: rischi di vaccinare persone asintomatiche che sono in realtà già infettate e manifestano i sintomi successivamente alla iniezione. Questo può alimentare dubbi, ingiustificati, nella popolazione sull’efficacia del vaccino”.
(Salernonotizie)
Scuole - Nel frattempo in Campania scatta la zona rossa
Troppi contagi in città, inevitabile la presa di posizione del primo cittadino.
Una nota del sindaco Salvati comunica che gli ultimi dati relativi all’incremento esponenziale dei casi di contagio da Covid-19, inviati dall’Unità di crisi regionale, sono vertiginosamente aumentati: negli ultimi 7 giorni la percentuale di casi positivi nella città di Scafati è pari al 16,20% a fronte dell’8,8% della Regione Campania con un’incidenza dei nuovi positivi a 7 giorni per centomila residenti pari a 485,42 a fronte di 161,16 della Regione Campania.
Scuole chiuse - La nota
Anticipa l'ordinanza sindacale numero 12 del 24 febbraio 2021 che, considerati i dati, pone la città di Scafati nella cosiddetta “zona rossa”.
La nuova ordinanza che tale zona prevede hanno valore a partire da domani, 25 febbraio 2021 fino all’8 marzo. Le misure ordinate sono le seguenti:
chiusura al pubblico del centro di raccolta rifiuti urbani – ACSE spa – in via Diaz;
sospensione del mercato settimanale;
chiusura la pubblico di tutti gli uffici comunale fatta eccezione per l’Ufficio Protocollo, Anagrafe e Stato Civile, i Comando di Polizia Municipale e gli uffici ubicati presso il cimitero;
divieto di assembramento in tutti gli spazi pubblici come strade, piazze…;
divieto di spostamento sul territorio se non per motivazioni strettamente necessarie come esigenze lavorative, di studio, da motivi comprovati di salute. Gli spostamenti sul territorio comunale dovranno comunque avvenire mediante autocertificazione;
chiusura di asili nido, ludoteche e centri per minori;
chiusura delle attività commerciali, eccetto farmacie e parafarmacie, a partire dalle 19.00 fino alle 6.00 del giorno seguente;
è fatto divieto di consumare cibi e bevande per strada;
chiusura degli impianti di distribuzione automatica di bevande, presenti sul territorio scafatese, dalle ore 18.00 alle ore 6.00 del giorno seguente.
Nuova ordinanza - Tutte le disposizioni in arrivo
Si va verso la zona rossa, non solo a Scafati, come già minacciato anche dal presidente della Regione
Vincenzo De Luca, dopo i maxi assembramenti del weekend.
Nuove restrizioni - Le Zone rosse
Alcune Regioni rischiano la zona rossa, tra queste sicuramente la Campania. Ma andiamo per gradi. Stop spostamenti e visite in zone rosse fino al 27 marzo. Il Consiglio dei ministri conferma la linea di rigore.Pressing delle Regioni su ristori e aperture.
Il primo decreto sull’emergenza Covid del governo di Mario Draghi
Conferma la linea del rigore e introduce, anzi, un ulteriore inasprimento rispetto al provvedimento che scadra’ il 25 febbraio, frenando, per ora, il pressing delle Regioni ma anche di parte della nuova maggioranza, a partire dalla Lega.
Per altri 30 giorni, dunque, la mobilita’ sara’ interdetta in tutta Italia, ad eccezione degli “spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessita’ e motivi di salute” e per far rientro “alla propria residenza, domicilio o abitazione”.
Si continuera’ a procedera’ con zone rosse e restrizioni a livello locale
Che devono scattare appena vengono individuati i primi segnali di un innalzamento dei contagi e possono essere decise direttamente dai presidenti di regione.
Come sta già avvenendo in queste ore: da mercoledi’ e fino al 5 marzo a Ventimiglia e Sanremo, come si legge anche su
CronachedellaCampania, i centri piu’ vicini a Nizza dove si e’ registrato un imponente aumento dei contagi, saranno chiuse tutte le scuole.
Mentre solo per Ventimiglia e i comuni limitrofi scattera’ anche il divieto di asporto e quello di vendita di alcolici dalle 18. In zona arancione sono invece passati 20 comuni della provincia di Ancona, capoluogo compreso. E Brescia e Napoli potrebbero andare in lockdown nelle prossime ore.
Una scelta in linea con quanto sollecitato dagli scienziati che da tempo ripetono come il blocco degli spostamenti sia una delle chiavi per tentare di arginare il diffondersi delle varianti del virus.
Ma il Consiglio dei ministri e’ andato oltre, ritenendo anche necessario modificare la norma che consentiva tra le 5 e le 22 la possibilita’ di andare a trovare amici o parenti in un’abitazione diversa dalla propria, una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni.
Il vecchio decreto
Consentiva questo tipo di spostamenti all’interno della regione in zona gialla e nell’ambito comunale in quella arancione e rossa.
Il testo approvato oggi, invece, li vieta nelle zone rosse dove, di fatto, si tornera’ ad un lockdown come a marzo: da casa si potra’ infatti uscire, a parte i motivi di lavoro, salute e necessita’, solo per fare attivita’ motoria o sportiva nei pressi della propria abitazione.
Resta infine confermata la misura che consente a chi abita nei Comuni con meno di 5 mila abitanti di poter muoversi anche verso comuni diversi, ma in un raggio di 30 chilometri e non nei capoluoghi di provincia Una stretta ulteriore che conferma i timori del governo e che e’ passata nonostante all’interno della maggioranza le posizioni siano tutt’altro che unitarie, con la linea rigorista del ministro della Salute Roberto Speranza contrastata apertamente da Matteo Salvini. (CronachedellaCampania)
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