Pensioni - Il Governo guidato da Mario Draghi è al lavoro sulle pensioni.
Una data importante sarà il 31 dicembre 2021. E' il termine improrogabile oltre il quale non potrà proseguire Quota 100.
Questa misura ormai è chiaro che non potrà continuare.
Una conferma, in questo senso, è arrivata da Andrea Orlando, Ministro del Lavoro, che nel corso di un'intervista ha affermato molto chiaramente che le risorse sono limitate,
i governi lavorano sull'extra deficit, ma a fine anno scadrà Quota 100.
Il governo intanto si dovrà soffermare dunque su ammortizzatori sociali e un piano d'accordo con le regioni per il lavoro.
Scadrà quest'anno Quota 100
Il 31 dicembre 2021 scadrà definitivamente Quota 100.
Questa misura, negli ultimi tre anni, ha permesso ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente a 62 anni, con 38 di contributi.
Se il Governo non dovesse agire velocemente, nel 2022 verrebbe applicata la Legge Fornero, creando uno scaglione molto ingiusto, soprattutto per quanti abbiano maturato i requisiti per la pensione con qualche mese di ritardo.
Tra l'altro la speranza che Quota 100 possa essere prorogata è abbastanza remota: la misura è sempre stata indigesta all'Europa.
Di sicuro una delle proposte che stanno facendo discutere in queste settimane è quella lanciata da Graziano Delrio. L'ipotesi è quella di introdurre Quota 92.
Per un'Italia più giusta. Allo scadere di Quota 100, introduciamo Quota 92 che aiuti donne e lavoratori impegnati in lavori usuranti - ha affermato Delrio -. Diamo maggiori garanzie ai giovani. Anche così si esce dalla crisi.
Un'altra idea che sembra farsi spazio è quella di creare una versione unisex di Opzione Donna.
Questa misura darebbe la possibilità andare in pensione a 63-64 anni, con un trattamento previdenziale totalmente contributivo.
L'ipotesi sarebbe quella di uno stacco dell'anzianità contributiva da quello legato all'aspettativa di vita, con due finestre secche per l'uscita: 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Un cambio per il vecchio Quota 100
L'idea lanciata da Graziano Delrio per permettere ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni con 30 di contributi non è una novità.
La presa di posizione di Delrio, comunque, sottolineerebbe il fatto che il Partito Democratico è contrario al rinnovo di Quota 100 e che sarebbe favorevole all'introduzione di Quota 92.
Molto probabilmente, la possibilità di uscire dal mondo del lavoro a 62 anni potrebbe essere una valida alternativa, soprattutto per quei lavoratori che non sono riusciti ad accedere a Quota 100 solo per pochi mesi.
E' necessario sottolineare, però, che la misura sarebbe a favore solo e soltanto delle categorie più svantaggiate.
Quota 100, comunque, ha ancora nove mesi di vita, prima che sia cancellata definitivamente.
I sindacati, proprio per questo motivo, starebbero facendo pressione sul Governo per aprire un nuovo tavolo di consultazioni, in modo da arrivare in tempo per varare una riforma delle pensioni valida, ma che soprattutto dia la possibilità di tamponare Quota 100.
Nuove ipotesi sulle pensioni
Per il momento stiamo parlando solo e soltanto di un'ipotesi.
Di un'idea, ma che avrebbe già trovato il beneplacito del Partito Democratico.
Quota 92 avrebbe un funzionamento molto simile a quello di Quota 100: la somma dell'età anagrafica con quella dei contributi, invece di dare cento, dovrebbe dare 92.
Per Quota 100 è necessario aver compiuto 62 anni e aver maturato 38 anni di contributi, con Quota 92, rimarrebbe ferma l'età anagrafica a 62 anni ma sarebbero necessari solo 30 anni di contributi.
Questo significherebbe allargare la platea degli aventi diritto, ma Quota 92 prevede anche delle penalizzazioni, di cui si sta ancora parlando.
Una delle ipotesi messe sul tavolo prevede un taglio percentuale della pensione per ogni anno di anticipo.
C'è anche chi ha proposto un ricalcolo contributivo della pensione che spetterebbe. (trend online)
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