I Ris di Parma sono al lavoro per indagare sul femminicidio di Giulia Tramontano, la giovane di 29 anni incinta di sette mesi, uccisa dal suo compagno il 27 maggio nella loro casa a Senago, nel Milanese. Il 28 giugno, alle 9 del mattino, presso la sede del reparto investigazioni scientifiche della città emiliana, inizieranno una serie di "accertamenti tecnici non ripetibili" e, in particolare, saranno condotti esami di biologia.

Secondo quanto appreso, tali esami si concentreranno sugli elementi biologici trovati nell'abitazione di via Novella, come il sangue sul pavimento, al fine di verificare se le tracce estratte appartengono a Giulia. Il 19 giugno, a Milano, sono stati eseguiti esami dattiloscopici su 14 reperti isolati all'interno dell'appartamento e durante l'autopsia, come i sacchi della spazzatura utilizzati dal barista per occultare il corpo della compagna. In quel caso, l'obiettivo era isolare le impronte digitali per contribuire alla ricostruzione del crimine e, eventualmente, individuare la presenza di complici.

Continua anche l'analisi dei dispositivi informatici, in particolare del cellulare di Impagnatiello. La famiglia di Tramontano, assistita dagli avvocati Giovanni e Daniele Cacciapuoti, ha suggerito di estendere le analisi ai mesi precedenti all'omicidio. Sono convinti infatti che già in quel periodo la gravidanza di Giulia Tramontano non rendesse sereno il barista. Pertanto, potrebbero emergere ulteriori elementi che mettono in discussione l'aggravante della premeditazione, inizialmente esclusa dal giudice.

Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello sarà assistito da due avvocate

Anche l'aggravante della crudeltà era stata inizialmente esclusa, ma nuove informazioni potrebbero emergere dall'autopsia. Finora, l'esame ha rivelato che sul corpo di Giulia Tramontano, Impagnatiello ha inferto almeno 37 coltellate, di cui due mortali alla gola. Nel frattempo, Impagnatiello, detenuto a San Vittore, oltre ad essere assistito dall'avvocata Giulia Geradini, ha anche una seconda difesa. Si tratta dell'avvocata Samanta Barbaglia del foro di Milano.

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