sara chierici

Sara Chierici, condannata a 16 anni di carcere per non aver fermato il lancio di una bici che ha cambiato per sempre la vita di Mauro Glorioso, parla per la prima volta in televisione. Intervistata da Alice Martinelli per Le Iene, Sara ripercorre quella notte del 21 gennaio 2023:

"Ci siamo trovati nel mio quartiere, poi siamo andati in centro. A un certo punto i ragazzi hanno sollevato una bici dello sharing e l’hanno portata verso la balaustra. Non ho dato peso a quello che volevano fare… poi ho visto la bici cadere giù."

Il gesto, commesso da tre ragazzi del gruppo, ha causato lesioni irreversibili a Mauro Glorioso, lasciandolo in sedia a rotelle.

La fuga e il senso di colpa

Dopo il tragico gesto, Sara racconta di essersi unita al gruppo nella fuga, salendo su un autobus per tornare a casa:

"Ero incredula, gridavo: ‘Brutti co*****i, perché l’avete fatto?’."

Il mattino seguente, cercando notizie online, ha capito la gravità dell’accaduto:

"Mi è crollato il mondo addosso quando ho letto che un ragazzo era in gravissime condizioni."

Il peso del silenzio

Nonostante il senso di colpa crescente, Sara non ha avuto il coraggio di confessare subito quanto accaduto, neanche ai familiari. Solo dopo giorni, ha rivelato tutto alla sorella durante un momento di confronto:

"Non ho retto più e le ho detto: ‘La bici dei Murazzi… è stato Victor.’ Lei mi ha detto che dovevo denunciare, ma io non ci riuscivo."

L’arresto e la condanna

Il momento dell’arresto da parte dei Carabinieri è ancora vivido nella mente di Sara:

"Ero seduta sul letto quando sono entrati in casa. Mi hanno chiesto se ero io nella foto e ho confermato. Mi hanno detto: ‘Prenditi un cambio, non torni a casa.’"

La sentenza di 16 anni ha rappresentato un ulteriore shock:

"Pensavo mi dessero meno. Non sono pene eque: non ho lanciato io la bici, ma sono stata condannata più di chi lo ha fatto."

Le scuse a Mauro Glorioso

Tra lacrime e rimpianti, Sara ha rivolto un messaggio diretto alla vittima:

"Non ci sono parole per spiegare il dolore che provo. Chiedo scusa, anche se non sono stata io a farlo. Sapere che Mauro non potrà mai più vivere la sua vita normalmente è inaccettabile."

Uno sguardo incerto al futuro

Quando le viene chiesto come immagina la sua vita al termine della pena, Sara risponde con voce spezzata:

"Sicuramente non ne avrò mai più 20. Non me lo immagino."

Il racconto di Sara Chierici è un grido di dolore e pentimento per una notte che ha cambiato due vite per sempre. Mentre la giustizia ha stabilito le sue responsabilità, le sue parole lasciano un messaggio di riflessione profonda su quanto possa essere devastante l'indifferenza in situazioni di pericolo.

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