Alex ucciso a 14 anni, c'è un secondo fermato: rintracciato dai carabinieri a Treviso
Effettuato un secondo fermo in relazione all'omicidio di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso nel parcheggio della metro di Pantano, a ridosso della periferia est di Roma.
L'uomo, che aveva fatto perdere le tracce dopo il delitto, rintracciato dai carabinieri a Treviso.
Alexandru Ivan, fermato il secondo presunto killer
L'operazione di fermo eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e dell'Arma di Treviso, in ottemperanza a un mandato emesso dalla procura di Velletri. Secondo le informazioni ottenute, l'uomo si era rifugiato nell'abitazione di una zia.
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Giovanna Pedretti, le dichiarazioni ai carabinieri: «Quel cliente esiste ma non so chi sia». Chiesti a Google accertamenti sulla recensione
Davanti ai carabinieri che l'avevano chiamata a deporre come potenziale vittima in un fascicolo contro ignoti, sabato mattina Giovanna Pedretti, titolare di una pizzeria, ha reso la sua testimonianza. Nel ribadire l'esistenza del cliente autore di una recensione contro gay e disabili, alla quale lei aveva risposto con decisione e saggezza guadagnandosi il plauso sui social, ha raccontato di averlo avuto al tavolo in due occasioni, in primavera e la scorsa settimana. Tuttavia, non ha memorizzato particolari dell'uomo che potrebbero agevolare la creazione di un identikit.
Il locale è piccolo e la clientela abituale, in larga prevalenza formata da abitanti dello stesso paese, Sant'Angelo Lodigiano. Domenica, Giovanna si è lasciata morire entrando nel fiume Lambro senza lasciare messaggi o spiegazioni. Nonostante non fosse tenuta a ricordare nei dettagli le singole persone che hanno pranzato e cenato da lei, l'assenza di dettagli potrebbe sollevare dubbi sulla veridicità del suo resoconto.
Il dubbio è coltivato dagli inquirenti nel doppio filone investigativo che mira a verificare eventuali responsabilità nella tragica scelta di Giovanna, nell'ambito dell'inchiesta per istigazione all'odio. La recensione contro gay e disabili era stata definita un falso per ottenere pubblicità gratuita, trasformando la ristoratrice da eroina nazionale a oggetto di insulti. Continua a leggere qui