«Distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 mt»: è questa la regola base per la riapertura delle palestre prevista per il 25 maggio 2020. Il provvedimento del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora tiene conto delle indicazioni del comitato tecnico scientifico e degli organismi di rappresentanza sportiva. Fissa le regole e dà le linee guida che tutti i centri dovranno seguire per ripartire. Tenendo conto che la distanza per chi «non svolge attività fisica deve essere di almeno 1 metro». Nel decreto si parla di “operatori sportivi” sia riferendosi agli insegnanti, sia ai clienti che svolgono l’attività fisica. E si dispone «il divieto di scambio tra operatori sportivi e personale comunque presente nel sito sportivo di dispositivi (smartphone, tablet, ecc)».

Mascherine e segnaletica

Ogni palestra deve provvedere a garantire:

1. utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio (mascherine chirurgiche, guanti monouso in diversi materiali plastici sintetici) 2. pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature nei siti sportivi.

Prima dell’apertura bisogna effettuare: 1. sanificazione degli ambienti con cadenza periodica in relazione all’utilizzo degli spazi, con particolare riferimenti agli ambienti comune e alle docce/spogliatoi/servizi igienici 2. formazione a distanza del personale da svolgere prima dell’apertura del sito 3. realizzazione di segnaletica nel centro di entrata e uscita. La medesima dovrà essere ben visibile in tutti gli spazi preposti 4. preparazione dei locali con percorsi differenziati.

Gli istruttori

Il datore di lavoro o gestore della palestra dovrà organizzare i turni degli istruttori su unico turno di attività su più turni di attività con accesso vincolato di operatori sportivi e accompagnatori

Accessi tracciati

«Si consiglia l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che consentano, per coloro che accederanno e alle attività sportive proposte, la possibilità di tracciarne l’accesso alle strutture per il tramite di applicativi Web, o applicazioni per device mobili. Queste soluzioni consentiranno di meglio regolamentare l’accesso alle strutture con appuntamenti prenotabili in anticipo per evitare il rischio di assembramenti o il mancato rispetto delle misure di distanziamento e di divieto di assembramenti, con particolare riferimento alle aree più a rischio (reception, hall, sale di attesa, percorsi di accesso agli impianti, ecc….) e, più in generale, per contingentare il numero massimo di persone che potranno accedere agli spazi e alle aree comuni, nonché alle aree dove svolgendosi attività con impegno fisico e respiratorio elevato, aumentano il rischio di diffusione dei droplets».

Le lezioni

Per le attività che devono essere eseguite nel sito sportivo, occorre:

— riorganizzare le medesime con l’obiettivo di ridurre il numero di operatori sportivi contemporaneamente presenti - riorganizzare le mansioni/attività in modo da ridurne il numero nel rispetto dei vincoli richiesti dalla specifica disciplina sportiva ovvero della tecnologia, degli strumenti e dei limiti di operatività, considerata la necessità di fare formazione nel brevissimo periodo - suddividere gli operatori sportivi , necessari in presenza a valle della possibile riorganizzazione, in gruppi che svolgono la medesima attività e nei medesimi luoghi - determinare più dettagliatamente il rischio per area e la possibile dimensione degli spostamenti - organizzare un sistema di sanificazione dei locali e costante pulizia degli stessi.

All’interno del sito sportivo dovrà essere garantita la possibilità di rispettare le seguenti prescrizioni igieniche:

1.lavarsi frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti 2. mantenere la distanza interpersonale minima di 1 mt in caso di assenza di attività fisica 3. mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 mt 4: non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani;  starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se non si ha a disposizione un fazzoletto, starnutire nella piega interna del gomito;  5. evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti 6.bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate 7. gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati)

Attrezzi disinfettati

Chi pratica sport dovrà anche 1. disinfettare i propri effetti personali e di non condividerli (borracce, fazzoletti, attrezzi, ecc.) 2.raggiungere il sito già vestiti adeguatamente alle attività previste o in modo tale da utilizzare spazi comuni per cambiarsi, muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti personali 3. non toccare oggetti e segnaletica fissa 4.Particolari disposizioni di igiene e sicurezza dovranno essere disposte per l’utilizzo di spogliatoi, docce e servizi igienici, nei quali gli operatori del centro sportivo dovranno prevedere l’accesso contingentato a questi spazi, evitare l’uso di applicativi comuni, quali asciugacapelli, etc. che, al bisogno, dovranno essere portati a cura del frequentatore.

Rispetto a ciascun operatore sportivo, dovranno essere valutati i percorsi più usuali nelle medesime fasce orarie con particolare riferimento a 1. ingresso al sito sportivo 2. accesso ai locali/spazi di pratica sportiva 3. accesso alle aree comuni e agli altri luoghi 4. accesso ai servizi igienici

I gestori della palestra dovranno anche effettuare:

1. analisi dell’organizzazione delle attività fisiche e sportive e di supporto 2. individuazione delle attività fisiche e sportive e di supporto che possono essere eseguite tramite FAD o con telelavoro, numero di operatori sportivi interessati, presenza di accompagnatori 3. individuazione dei percorsi degli operatori sportivi individuati, nonché di eventuali accompagnatori 4. classificazione dei luoghi e degli sport sulla base del numero di persone contemporaneamente presenti, sul tipo di attività fisica svolta in termini di spazio, sforzo fisico dell’atleta, specificità degli ambienti, durata della presenza, ventilazione 5. analisi del lay-out dei luoghi classificati e degli sport 6. individuazione del personale che opera all’esterno del sito, analisi dei percorsi e contatti con altre persone 7. verifica della presenza di lavoratori e/o operatori sportivi presso altri siti sportivi; 8. analisi del mezzo di trasporto, se organizzati o predisposti dagli enti di riferimento, e analisi dei rischi secondari 9. cronoprogramma e revisione dei piani e delle procedure di emergenza. Fonte: Repubblica Leggi anche Fase 2, per le palestre la ripartenza è a rischio: "Impossibili gli allenamenti tra mascherine e distanze" Seguici su Facebook 41esimoparallelo

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