Controlli a tappeto dall'Agenzia delle Entrate: ecco chi è nel mirino del Fisco
L’Agenzia delle Entrate si propone di intensificare i controlli nel 2020: d’altronde, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’ha detto da subito che questo Governo, il secondo per lui, sarebbe stato improntato sulla lotta all’evasione fiscale. Tanti gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per tenere sotto controllo i contribuenti, i movimenti che fanno sul loro conto corrente, quanto e come usano il denaro contante. Se, da un lato, questa situazione assume sempre più i contorni di un Grande Fratello fiscale, in cui i protagonisti sono i portafogli più che le persone, dall’altro lato è bene ricordare che l’Italia è prima in Europa per evasione con oltre 190,9 miliardi di tasse evase, secondo quanto rilevato da uno studio della società inglese Tax Research SSL. Vediamo come si svolgono i controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate, che strumenti ha a disposizione e su chi e cosa si svolgono la maggior parte degli accertamenti.
Controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate sui conti correnti: gli strumenti del 2020
Il 2020 sarà un anno duro per gli evasori, e a rendere la loro vita più complicata ci penserà l’Agenzia delle Entrate con i suoi controlli a tappeto. Le “armi” che fanno parte dell’arsenale del Fisco sono tante. Partiamo dai controlli sui conti correnti, che finiscono nel mirino dell’Agenzia delle Entrate in caso di anomalia. L’Amministrazione Finanziaria si avvale già dal 2019 di due strumenti in particolare: il risparmiometro e la superanagrafe. Il risparmiometro è un algoritmo con cui si verificano entrate e uscite sui conti correnti: nel momento in cui si rilevano incongruenze tra quanto presente sul conto e quanto sostenuto nella dichiarazione dei redditi, ecco che scatta il controllo. A fornire i dati di supporto al risparmiometro ci pensa la superanagrafe, una sorta di database costituito dalle informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, come:- saldo del conto corrente a inizio e fine anno;
- movimenti di entrata e uscita;
- giacenza media.
Controlli fiscali su social e sugli acquisti online
Non solo un’anomalia nei conti correnti, ma anche la vita online dei contribuenti può far scattare un accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate infatti può attingere anche alle informazioni delle fonti aperte, come articoli di giornale, siti internet, social network, così da acquisire dati sui contribuenti utili a mostrare eventuali incongruenze con quanto dichiarato al Fisco. Anche le foto di Google Maps possono essere usate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza come prova valida contro gli evasori. A partire dal 2024, poi, la banca dati dell’Agenzia delle Entrate sarà arricchita dalle informazioni provenienti dagli acquisti online transfrontalieri. Per recepire una direttiva europea, che modifica la normativa IVA, i prestatori di servizi di pagamento dovranno conservare la documentazione sui pagamenti transfrontalieri relativi al commercio elettronico per tre anni. I dati saranno poi messi a disposizione delle autorità fiscali nazionali, rispettando le norme in fatto di sicurezza informatica e privacy.Controlli a tappeto Agenzia delle Entrate su imprese e partite IVA
A far scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate sarà in ogni caso un comportamento anomalo, come ad esempio un grande accredito non presente nella dichiarazione dei redditi. Ad essere principalmente monitorati sono i liberi professionisti, i titolari di partita IVA e i titolari di imprese in generale. È bene chiarire però che il Fisco non tiene d’occhio solo i conti correnti, ma anche:- deposito titoli;
- conti deposito;
- buoni fruttiferi postali;
- conto terzi;
- investimenti in società di gestione collettiva del risparmio;
- prodotti assicurativi;
- carte di credito.