Speranza: l'epidemia non è finita

«Aumentano i guariti, si riduce la curva del contagio, molte regioni sono a zero, diminuiscono i deceduti. L'indice Rt è in tutta Italia sotto 1. Sono dati incoraggianti che però rappresentano solo una parte della realtà. Le analisi rilevano indicazioni precise che non dobbiamo sottovalutare. L'epidemia non è finita: ci sono ancora focolai di trasmissione e il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare. Dobbiamo essere pronti a una eventuale seconda ondata». Lo ha detto alla Camera il ministro della Salute Roberto Speranza. «Occorre tenere alto il numero dei tamponi effettuati, soprattutto per ricercare possibili focolai laddove il Covid ci ha fatto più male. Non bisogna esitare nemmeno un secondo a prendere nuovi provvedimenti rigorosi laddove se ne manifesti la necessità», ha sottolineato.

Il confronto

«Dopo mesi drammatici, tutti, io credo, avvertiamo l'urgente esigenza di allargare e rilanciare il confronto istituzionale, politico e sociale - ha proseguito Speranza -. Serve un confronto a tutto campo, a partire dalle forze politiche in Parlamento, con le tante preziose energie delle professioni sanitarie, del mondo scientifico, università, volontariato e associazionismo. Serve una limpida dialettica tra maggioranza ed opposizione, tra forze che a diversi livelli istituzionali hanno, nella gestione della sanità, rilevanti e concorrenti responsabilità di governo, così come definito dall'articolo 117 della nostra Costituzione. Per me la collaborazione non è una scelta ma un vero e proprio obbligo istituzionale».

Speranza ha spiegato ancora:

«Come è evidente, la prudenza resta per me la regola fondamentale perché non saremo definitivamente “sicuri” senza il vaccino che è lo strumento principe per sconfiggere definitivamente questa pandemia. L'Italia in queste settimane è stata protagonista di una forte iniziativa in Europa. Insieme ai miei colleghi di Germania, Francia ed Olanda abbiamo costruito un'alleanza di testa che guiderà l'approvvigionamento del vaccino per tutti i Paesi Europei. L'Unione deve essere in grado di garantire, attraverso un processo equo e trasparente, che tutti possano avere accesso al vaccino».(IlMattino) Leggi anche: Coronavirus, l'epidemia in Italia non è finita, focolai ancora attivi: l’ultimo report del Ministero. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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