Elon Musk e la sua "altalena" di posizioni sulla guerra in Ucraina: "Colpa del Cremlino"
Dai post di sostegno del 2022 alle recenti critiche contro Zelensky
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Elon Musk, il miliardario proprietario di X (ex Twitter), ha dimostrato nel tempo un approccio altalenante nei confronti del conflitto in Ucraina. Se nel 2022 i suoi post lasciavano intendere un chiaro sostegno a Kyiv e al suo popolo, negli ultimi tempi la sua retorica sembra essersi spostata su posizioni più critiche verso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In questo articolo analizziamo come Musk ha cambiato la sua narrazione nel corso del conflitto e quali potrebbero essere le motivazioni dietro questo cambiamento.
Il sostegno iniziale all’Ucraina
Il 5 marzo 2022, a pochi giorni dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala, Musk pubblicava un messaggio inequivocabile: «Hold Strong Ukraine», accompagnato da sei bandiere ucraine. A seguire, in un altro post, esprimeva solidarietà anche per il popolo russo, sostenendo che non volesse questa guerra: «And also my sympathies to the great people of Russia, who do not want this». Questo dimostrava come, almeno in quella fase, Musk attribuisse la responsabilità del conflitto al Cremlino e non alla popolazione russa.
La sfida a Putin: un momento mediatico
Il 14 marzo 2022, Musk fece scalpore sfidando Vladimir Putin a un combattimento, con l’Ucraina come posta in gioco. Un’uscita che suscitò dibattiti e speculazioni, anche se chiaramente si trattava di una provocazione. Tuttavia, l’assenza di critiche esplicite nei confronti di Putin era già un segnale di un atteggiamento cauto nei confronti del leader del Cremlino.
Un cambio di tono: le critiche a Zelensky
Negli ultimi mesi, i toni di Musk nei confronti dell’Ucraina sono cambiati sensibilmente. Su X ha condiviso post e meme volti a raffigurare Zelensky come un leader più interessato agli aiuti internazionali che al benessere del suo popolo. Una strategia comunicativa che ricorda la propaganda russa e la retorica dell’ex presidente Donald Trump sugli aiuti a Kyiv.
Nessuna critica diretta a Putin
Nonostante il suo attivismo sui social, Musk non ha mai pubblicato un post in cui definisse Putin un aggressore, un dittatore o un assassino. Anche quando ha parlato della Russia, le sue parole sono sempre state misurate e mai direttamente accusatorie nei confronti del Cremlino. L’unico riferimento ironico è stato un commento in cui affermava di parlare con Putin ogni giorno mentre giocava a Diablo, un chiaro segnale di non voler entrare apertamente in contrasto con il leader russo.
Il possibile ruolo degli interessi economici
Dietro questo cambio di rotta potrebbe esserci anche una questione di interessi economici. Tesla, SpaceX e altre aziende di Musk dipendono da rapporti globali complessi, inclusi quelli con la Cina, un paese alleato della Russia. Avere una posizione apertamente ostile al Cremlino potrebbe rappresentare un rischio per gli affari del miliardario.
Le reazioni dell’opinione pubblica
I post di Musk non sono passati inosservati, generando reazioni contrastanti. Molti utenti di X hanno espresso delusione per il suo apparente cambiamento di posizione, mentre altri lo hanno difeso, sostenendo che le critiche a Zelensky siano legittime e che l’Occidente dovrebbe rivedere la sua strategia di supporto all’Ucraina.
L’evoluzione delle posizioni di Elon Musk sulla guerra in Ucraina evidenzia il suo ruolo sempre più influente nel dibattito pubblico internazionale. Se nel 2022 era visto come un sostenitore dell’Ucraina, oggi la sua narrazione sembra più ambigua e vicina a certe dinamiche della propaganda russa. Le sue scelte comunicative potrebbero essere dettate da interessi personali ed economici, rendendo il suo ruolo sempre più controverso nel contesto geopolitico globale.