Omicidio Serena Mollicone: la Cassazione deciderà sul caso l'11 Marzo
Dopo due assoluzioni, la Corte Suprema sarà chiamata a esprimersi sulla posizione della famiglia Mottola. La procura chiede un nuovo processo.
Il prossimo 11 marzo, la Corte di Cassazione esaminerà il caso dell'omicidio di Serena Mollicone, la giovane trovata morta il 1° giugno 2001 in un bosco di Arce, in provincia di Frosinone. Dopo l'assoluzione in primo grado e successivamente in Corte d'Appello il 12 luglio scorso, l’ultimo grado di giudizio sarà chiamato a esprimersi esclusivamente sulla posizione dei membri della famiglia Mottola: Franco, l'ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, sua moglie Anna e il figlio Marco.
Le Assoluzioni nei Due Gradi di Giudizio
In primo grado, tutti gli imputati erano stati assolti. La stessa decisione è stata confermata in Appello, dove i giudici hanno ritenuto le prove portate dall'accusa insufficienti per dimostrare la responsabilità della famiglia Mottola e degli altri imputati, tra cui i carabinieri Quatrale e Suprano. Per questi ultimi, le sentenze sono ormai definitive.
La Ricostruzione della Procura
Secondo la ricostruzione della procura, Serena Mollicone sarebbe entrata nella caserma di Arce il giorno della sua morte. Qui avrebbe avuto un violento litigio con Marco Mottola, durante il quale avrebbe sbattuto la testa contro una porta, perdendo i sensi. Credendola morta, i Mottola l’avrebbero legata, incappucciata con una busta di plastica e successivamente abbandonata in un bosco, dove sarebbe morta per asfissia.
Le Lacune nei Due Giudizi Precedenti
I giudici di primo grado e di Appello hanno concluso che le prove presentate dall’accusa non erano sufficienti per sostenere la tesi della procura. Tuttavia, secondo i pm, la sentenza di secondo grado avrebbe riproposto, senza nuovi elementi, le conclusioni del primo processo, presentando valutazioni a tratti incoerenti e contraddittorie.
Il Paragone con il Caso Marco Vannini
La procura ha evidenziato parallelismi tra il caso Mollicone e quello di Marco Vannini. In entrambi i casi, secondo gli inquirenti, gli imputati avrebbero avuto un "obbligo di garanzia" nei confronti della vittima. Nel caso di Serena, la famiglia Mottola avrebbe avuto il dovere di adottare tutte le misure necessarie per salvarle la vita, ma non lo ha fatto.
L'udienza fissata per l'11 marzo rappresenta un momento cruciale per il caso. La Corte di Cassazione sarà chiamata a valutare se vi siano state irregolarità nei giudizi precedenti e se vi siano i presupposti per un rinvio alla Corte d’Assise d’Appello per un nuovo processo.
L'Importanza dei Tabulati Telefonici
Uno degli elementi chiave portati dall’accusa riguarda i tabulati telefonici, che confermerebbero la presenza della famiglia Mottola all'interno della caserma di Arce nel giorno della morte di Serena. Secondo la procura, questo dettaglio rafforzerebbe l'ipotesi di una responsabilità condivisa nella gestione della situazione critica.
La Lotta per la Verità e la Giustizia
Dopo oltre vent'anni, il caso di Serena Mollicone continua a rappresentare una ferita aperta per l'intera comunità di Arce e per l'opinione pubblica italiana. I familiari della giovane, sostenuti dalla procura, chiedono verità e giustizia, affinché venga fatta luce su ogni dettaglio della vicenda.
Cosa Aspettarsi dall'Udienza di Cassazione
La decisione della Corte di Cassazione sarà determinante: potrà confermare l’assoluzione della famiglia Mottola o ordinare un nuovo processo d’Appello. In entrambi i casi, si tratterà di un passaggio decisivo in uno dei casi giudiziari più complessi e dibattuti degli ultimi anni.