Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento incisivo oggi in Senato, in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre, toccando temi centrali come il futuro dell'industria automobilistica, la politica europea e il dibattito interno sulla manovra economica.

Rapporto con Elon Musk: nessuna ingerenza

Meloni ha affrontato le polemiche sulla sua amicizia con Elon Musk, patron di Tesla, chiarendo la sua indipendenza:
"Posso essere amica di Musk e allo stesso tempo premier di una nazione che regolamenta lo spazio. Non prendo ordini da nessuno, sono una persona libera che si confronta con tutti, guardando esclusivamente all’interesse nazionale."

Questo passaggio ha ribadito la volontà di Meloni di mantenere l’autonomia decisionale, rispondendo anche alle critiche dell’opposizione.

Industria automobilistica e crisi europea

Riferendosi alla situazione dell’automotive, settore chiave dell’economia europea, Meloni ha dichiarato:
"L'industria automobilistica è in crisi in tutta l'UE. Sono ottimista perché molti Paesi stanno seguendo la nostra linea: difendere una filiera fondamentale dell’industria."

Ha poi sottolineato l'importanza di un'Unione Europea più efficiente:
"L’UE deve occuparsi di meno cose, ma farlo meglio."

Orban e Unione Europea

Rispondendo alle questioni sul rapporto con il leader ungherese Viktor Orban, Meloni ha dichiarato:
"Orban ha idee diverse dalle mie sull’Ucraina, ma l’Unione Europea ha comunque preso decisioni importanti anche con il suo sostegno formale e informale."

Ha bocciato le proposte di espulsione dell’Ungheria dall’UE:
"Non mi sembra un’opzione intelligente."

Rimozione delle sanzioni alla Siria

Meloni ha commentato l’apertura dell’Alto rappresentante UE, Kaja Kallas, alla rimozione delle sanzioni verso la Siria, definendolo un possibile strumento di dialogo:
"È ovvio che ci muoviamo in un contesto poco chiaro, ma ogni iniziativa utile per avvicinare le parti merita attenzione."

Sul Libano, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’Italia nella stabilizzazione del Paese, con particolare focus sulla formazione delle forze armate libanesi.

Manovra: voto senza fiducia?

Meloni ha espresso il desiderio di evitare il voto di fiducia sulla manovra economica:
"Sarebbe preferibile un accordo sui tempi senza ricorrere al voto di fiducia. Abbiamo cercato di lasciare il massimo tempo al Parlamento per la discussione."

La risoluzione presentata dalla maggioranza è stata approvata dal Senato con 100 voti favorevoli, 64 contrari e un astenuto.

Meloni ha ribadito il suo impegno per la difesa della sovranità nazionale e la costruzione di un’Europa più efficiente, lanciando un messaggio chiaro: indipendenza, pragmatismo e dialogo con tutti i principali attori globali, senza mai perdere di vista l’interesse dell’Italia.

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