REDDITO DI CITTADIANNZA. Che ormai il reddito di cittadinanza sia ai suoi sgoccioli lo si sa, ma a quanto pare stando alle ultimissime lo stop non sarà attuato tra otto mesi. Cerchiamo di capire insieme cosa sta accadendo e soprattutto chi rischia di rimanere senza sussidio già il prossimo mese.

Come riporta il sito online Money, il reddito di cittadinanza verrà tolto subito nel 2023: ci saranno beneficiari, infatti, a cui la misura decade a inizio anno, indipendentemente dalle novità introdotte dalla legge di Bilancio.

Reddito di cittadinanza e rinnovo Isee

Come sappiamo, infatti, a inizio anno sarà necessario rinnovare l’Isee. Un appuntamento molto temuto in quanto, in base alle ultime direttive, potrebbe comportare la perdita del reddito di cittadinanza.

Soprattutto per coloro che già sanno che tra il 2020 (periodo preso in esame dall’Isee 2022) e il 2021 (considerato invece dall’Isee 2023) c’è stato un miglioramento della situazione economica che potrebbe determinare il superamento delle soglie previste per continuare a godere del reddito di cittadinanza.

Inoltre, indipendentemente dall’Isee, infatti, la legge di Bilancio 2023 introduce una serie di situazioni dove il mancato rispetto della normativa comporterà la perdita immediata del reddito di cittadinanza.

Quindi, non c’è solo la “tagliola” all’ottavo mese, che ricordiamo riguarderà tutti i nuclei familiari eccetto quelli in cui è presente almeno un componente minore, disabile o ultrasessantenne, a far temere la perdita del reddito di cittadinanza, in quanto bisognerà tener conto anche di altre circostanze.

Il rischio e i requisiti da rispettare

Il rischio è che con il rinnovo dell’Isee ne risulti la perdita dei requisiti per continuare a percepire il reddito di cittadinanza.

Per non perdere il sussidio bisogna soddisfare innanzitutto due condizioni

  • non superare la soglia di 9.360 euro, limite Isee previsto dalla normativa;
  • non superare la soglia limite del reddito familiare, pari a 6.000 euro per la persona sola mentre per i nuclei familiari più numerosi bisognerà moltiplicarlo con il parametro di scala di equivalenza. Ne risulterà, ad esempio, che per una famiglia composta da due maggiorenni il limite da non superare è di 8.400 euro.

Al primo "errore” addio al Reddito di cittadinanza

Secondo le nuove regole imposte dal governo Meloni, infatti, vi è l’obbligo di prendere parte a un corso di formazione o riqualificazione professionale, per almeno 6 mesi, che dovrà essere indicato dal centro per l’impiego. Chi si rifiuta, o anche chi accetta ma poi non vi partecipa, andrà incontro alla decadenza immediata del reddito di cittadinanza.

Lo stesso varrà per coloro ai quali viene presentata una proposta di lavoro, purché abbia le caratteristiche per essere definita congrua, e la rifiutano: la manovra, infatti, stabilisce che già al primo rifiuto scatta la decadenza della misura. (Money)

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