Ultimo giorno in giallo per la
Campania. E ultimo pranzo al tavolo, un'altra volta. Da domani,
domenica 21 febbraio, cambia tutto: niente più pranzi fuori, né aperitivi anticipati, stop alle gite fuori porta e fuori comune. La città ha visto così diversi affollamenti davanti a bar e ristoranti.
Il rimpasto di colori con cui, nella tavolozza di colori regionali, la
Campania torna in zona arancione, ha spinto tantissime persone a concedersi, complici il sole e le miti un pranzo sul lungomare, o una passeggiata in centro città, oppure anche in aree interne della regione.
Il bollettino di oggi, prima della Zona Arancione
1.677 nuovi casi
20.893 tamponi
1.388 asintomatici
117 sintomatici
543 guariti
11 morti
112 in terapia intensiva
656 il totale dei disponibili
1.289 i posti letto di degenza occupati
3.160 il totale dei disponibili
Il pensiero di Vincenzo de Luca su Assembramenti e divisione in zone
“Il governo ha commesso in alcuni casi errori clamorosi. La divisione in zone, per quanto mi riguarda, lasciamola perdere, bisogna andare avanti al di la’ delle zone”.
Lo ha detto il governatore della Campania,
Vincenzo De Luca che in una diretta Facebook, ha lanciato un appello ai cittadini “ad essere rigorosi, al di là della zona rossa, gialla, verde o a pois".
Ognuno sia responsabile verso sé stesso, la propria comunità, i propri figli e i proprio nonni”. “Ci sono zone – ha aggiunto – che dovrebbero uscire dal rosso avendo quattro o cinque volte piu’ ricoveri in terapia intensiva della Campania. A noi va bene la linea del rigore, ma non va bene la speculazione politica sulle zone”.
Ha ricordato che la Campania “ha il tasso di mortalità più basso, una situazione di ottime tenuta rispetto ai ricoveri, un’occupazione di terapie intensive del 26 o 27% e una percentuale di positivi sui tamponi che si assesta sul 9/10%.
Quello che stiamo ottenendo – ha sottolineato – è frutto del lavoro che abbiamo fatto noi per salvare la Campania, delle decisioni che la Regione ha anticipato, e non delle misure del governo”.
Zona Arancione - Ciò che si ferma
Previsto lo stop agli spostamenti anche all’interno del proprio comune (salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute o per usufruire dei servizi non sospesi); chiusi i mercati ad eccezione delle attività dirette alla vendita di soli generi alimentari; chiusi ristoranti e bar che potranno con effettuare esclusivamente l’asporto fino alle 22; didattica a distanza in tutte le scuole.
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