Esplosione a Ercolano, chi erano le tre vittime: Samuel 18 anni, le gemelle Sara e Aurora 26
Il giovanissimo papà lascia una bimba di 4 mesi, Con lui c'erano le sorelle Esposito
Nella giornata di oggi, una terribile esplosione ha sconvolto il comune di Ercolano, situato alle falde del Vesuvio. Il bilancio, purtroppo, è pesante: tre giovani vite spezzate in un attimo. A farne le spese sono stati Samuel Tafciu, 18 anni, di origini albanesi, e le gemelle Sara e Aurora Esposito, di 26 anni, che si trovavano all’interno di un deposito abusivo adibito alla produzione di fuochi d’artificio.
L’esplosione, che ha avuto luogo in via Patacca, una zona isolata di confine tra aree agricole, è stata avvertita con un boato che ha scosso diversi comuni della zona. Subito dopo, una colonna di fumo si è alzata visibile a distanza, e in pochi minuti sono arrivate le ambulanze, seguite dai vigili del fuoco. Il luogo dell’incidente è stato subito isolato dalle forze dell’ordine, e il dolore delle famiglie ha preso il sopravvento sulla comunità locale.
Le vittime e il loro triste destino
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione è avvenuta durante il primo giorno di lavoro di Samuel, Sara e Aurora. I tre giovani erano stati arruolati per confezionare i fuochi d’artificio, ma l’ambiente non era sicuro. Il deposito, una fabbrica abusiva, era stato allestito nel corso del fine settimana e non aveva ricevuto alcuna autorizzazione dalle autorità competenti. Samuel Tafciu, originario dell’Albania, aveva da poco compiuto 18 anni e da quattro mesi era diventato padre di una bambina. Viveva ad Ercolano, a poca distanza dal luogo della tragedia.
Sara e Aurora Esposito, le due giovani sorelle, avevano 24 e 19 anni. La madre delle due ragazze ha descritto il dolore con parole strazianti, affermando: "Non se lo meritavano le figlie mie. Hanno fatto la fine delle mosche. Ridatemi Aurora e Sara." È evidente quanto fosse devastante la situazione per la famiglia, che ha visto spezzarsi in un attimo tre giovani vite.
La testimonianza della madre di Samuel
La signora Anna Campagna, madre della compagna di Samuel Tafciu, ha raccontato la tragedia in un’intervista: "Ci hanno chiamato i carabinieri, dicendo che era scoppiata la fabbrica di fuochi d'artificio dove si trovavano mio genero e le due ragazze che non conoscevo. Mio genero mi aveva chiamato alle 13, dicendomi che stava mangiando un panino con le due ragazze e che non c’erano altre persone con loro. Era il primo giorno di lavoro per tutti e tre."
La donna ha anche sottolineato che la fabbrica abusiva era stata allestita nel fine settimana e che oggi era il primo giorno operativo. Nessuno dei giovani, quindi, aveva esperienza in questo tipo di attività, e l’incidente sembra essere stato causato dalla gestione imprudente del materiale.
Le parole del sindaco di Ercolano
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha commentato la tragedia con grande commozione: "Una scena di devastazione ma anche di grandissimo dolore. Mi riferiscono che lì si confezionassero fuochi d'artificio, ma né al Comune né alle altre autorità sono mai pervenute richieste di autorizzazione." Il primo cittadino ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto, dichiarando che questo tragico evento dimostra la necessità di insegnare ai giovani la via della legalità: "Dobbiamo insegnare loro che la via maestra, anche se la più lunga, è quella della legalità e del rispetto delle regole affinché quanto accaduto stasera non accada più."
Il dolore e la speranza per un futuro più sicuro
La morte di Samuel, Sara e Aurora è un dramma che ha scosso l’intera comunità di Ercolano. Le indagini sono in corso, e le autorità stanno cercando di fare luce su quanto accaduto. Ma il dolore per la perdita di queste giovani vite rimane intenso. In attesa che giustizia venga fatta, resta l’auspicio che eventi del genere non si ripetano più, e che i giovani siano sempre più tutelati da situazioni pericolose e da lavori che non rispettano la sicurezza.