Alluvione Emilia Romagna. In diverse zone già colpite dalle alluvioni, la pioggia sta tornando e la paura sta crescendo tra la popolazione. Sono oltre 15.000 gli sfollati, mentre nel Ravennate si stanno esaurendo le scorte di cibo e acqua. Durante la notte si sono verificati nuovi allagamenti che hanno portato a ulteriori evacuazioni.

In molti paesi, le abitazioni e i quartieri sono privi di luce e acqua potabile, mentre in alcune frazioni dell'Appennino si sono verificate frane che hanno isolato le aree, in particolare nel Forlivese. Il bilancio dell'alluvione è salito a 14 morti, con il ritrovamento di un'altra vittima a Faenza. Sono ancora presenti persone disperse. È stata riaperta al traffico l'A14 Faenza-Forlì, ma su una sola corsia.

Maltempo Emilia Romagna, a Ravenna scarseggiano acqua e cibo

Nel Ravennate, diversi comuni dell'Unione della Bassa Romagna, che conta complessivamente 100.000 abitanti su circa 100 kmq di territorio, di cui l'80-90% è stato alluvionato, stanno affrontando una grave carenza di cibo e acqua. Questo problema si presenta anche nel comune più piccolo, Sant'Agata sul Santerno, che ha meno di 3.000 abitanti ed è forse il più colpito dall'alluvione in tutta la provincia di Ravenna.

Il numero delle persone evacuate a causa dell'alluvione in Emilia-Romagna è salito a oltre 15.000. Gli interventi di assistenza alla popolazione continuano 24 ore su 24. Circa 8.000 persone hanno trovato alloggio in hotel e nelle strutture allestite dai comuni, come scuole, palazzetti e palestre. Le altre persone hanno trovato sistemazioni alternative, come seconde case, amici e parenti.

Le previsioni indicano che sono attese precipitazioni diffuse sabato sull'Emilia Romagna, confermando l'allerta rossa nell'area che va da Bologna a Rimini. Le piogge potrebbero essere intense, anche sotto forma di rovesci, nelle aree appenniniche. Ci si aspetta un ulteriore aumento dei livelli dei corsi d'acqua in tutto il territorio regionale, con conseguenti innalzamenti delle zone a valle, occupando le aree golenali e interessando gli argini. La massima attenzione è rivolta anche alle frane.

Il sindaco di Casola Valsenio, un paese di 2.500 abitanti sull'Appennino ravennate, ha descritto la situazione come un vero disastro, con 92 chilometri di strade comunali completamente chiuse a causa delle frane. Il territorio è isolato dal resto del mondo. Ci sono numerose frane e smottamenti in tutto il territorio, monitorati grazie a un drone. Alcune famiglie sono bloccate nelle loro case al di fuori del centro di Casola, mentre altre hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Le aziende agricole sono rimaste isolate, e ci sono problemi di approvvigionamento di foraggio e mangimi per gli allevamenti bovini.

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