Immunità Parlamentare: ritorno alla vecchia formula? Il dibattito divide
Forza Italia e Lega favorevoli alla riforma, Fratelli d’Italia resta prudente
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Il tema dell’immunità parlamentare torna a far discutere la politica italiana. Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati della premier Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano nell’ambito del caso Almasri, si riaccende il dibattito sulla possibilità di ripristinare l’autorizzazione a procedere per i parlamentari, non solo per l’arresto, ma anche per l’avvio delle indagini.
La proposta è stata lanciata dalla Fondazione Einaudi, che ha presentato un proprio disegno di legge alla Camera. L’idea ha trovato sostegno in Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia mantiene una posizione più cauta, affermando che la riforma non è una priorità.
Il Disegno di Legge della Fondazione Einaudi
Il testo proposto mira a modificare l’articolo 68 della Costituzione, tornando alla versione pre-1993, quando il Parlamento doveva autorizzare non solo gli arresti, ma anche l’avvio delle indagini sui propri membri.
Oggi, infatti, la norma stabilisce che un parlamentare può essere sottoposto a perquisizione, arresto o detenzione solo con l’autorizzazione della Camera di appartenenza, salvo casi di flagranza o condanna definitiva. La riforma, invece, ripristinerebbe un più ampio scudo giudiziario, eliminato dopo Tangentopoli per restringere i margini di protezione ai politici.
Maggioranza divisa sulla riforma
Nonostante l’entusiasmo di Forza Italia e Lega, Fratelli d’Italia si mostra prudente. Riccardo De Corato, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali, ha espresso dubbi sul ripristino dell’immunità, ricordando come in passato la destra avesse già combattuto contro questa misura.
Tuttavia, Lega e FI continuano a fare pressing. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha dichiarato:
"È un dibattito che va affrontato con serenità, nell’interesse del Paese".
Dello stesso avviso il capogruppo leghista Massimiliano Romeo, che ha definito la questione un passo in avanti verso l’indipendenza della politica, mentre Maurizio Gasparri (FI) ha sottolineato come la proposta, pur essendo di difficile attuazione, meriti di essere discussa in un contesto accademico e istituzionale.
Una riforma che potrebbe cambiare gli equilibri politici
Il ritorno alla vecchia immunità parlamentare potrebbe avere implicazioni significative, soprattutto per il rapporto tra politica e magistratura. La riforma, se approvata, renderebbe più complesso avviare indagini su deputati e senatori, incidendo sul lavoro della magistratura.
Per ora, il dibattito rimane aperto e la questione non è ancora entrata ufficialmente nell’agenda parlamentare. Tuttavia, l’interesse crescente attorno alla proposta potrebbe trasformarla presto in un tema centrale della legislatura.