In Campania il piano vaccini con la lista dei cittadini che potranno ricevere le dosi è pronto. A comunicarlo è l'Unità crisi della Regione che sta inserendo nella lista anche i non sanitari, ovvero, parte della popolazione.
Dall'Unita' di Crisi fanno sapere che sono in fase di preparazione gli elenchi di tutte le categorie, in modo da essere pronti a scattare appena verra' dato il via libera dal governo, con l'annessa fornitura di vaccini, per le diverse categorie.
Chi è nella lista
Pronti quindi gli elenchi di cittadini sopra gli 80 anni e di cittadini sopra i 60 anni con patologie croniche, ma anche di insegnanti e personale scolastico, forze dell'ordine, personale dei trasporti pubblici.
Nell'ambito della vaccinazione di massa potrebbero essere utilizzati anche i medici di base, ma solo con vaccini diversi da quello Pfizer, che necessitino di una conservazione più facile senza bassissime temperature.
Dall'Unita' di Crisi della Campania emerge anche una preoccupazione per le indiscrezioni filtrate dal governo su una distribuzione del vaccino di Moderna a Regioni con maggior numero di anziani, visto che la Campania e' tra le Regioni con l'eta' media tra le più basse d'Italia.
Vaccini, in Campania pochi casi di effetti collaterali. Le reazioni
Il piano vaccini in Campania prosegue senza troppi intoppi. Sono pochi i casi registrati di utenti che hanno riscontrato effetti collaterali.
Dunque, sul fronte delle reazioni ai vaccini anti Covid in Campania non vi è nessun caso grave e gli effetti collaterali sono allo 0,44%.
Sono i farmacisti e gli anestesisti presenti nei luoghi di somministrazione ad osservare quel che accade nell’immediato a chi riceve il farmaco, a raccogliere le segnalazioni anche nell’arco delle successive ore e giorni, ad annotare tutto e trasmettere poi i dati a un centro unico di raccolta regionale a sua volta in contatto con un organo centrale presso l’Istituto superiore di Sanità.
Le reazioni ai vaccini
Annalisa Capuano, docente ordinario dell’Università Vanvitelli e responsabile del Centro regionale di Farmacovigilanza e farmacoepidemiologia, ha spiegato: “I pochissimi casi di rilevanza clinica sono stati prevalentemente rappresentati da eritema diffuso, prurito in sede di somministrazione, dispnea, malessere generale, epigastralgia, brividi, diarrea, nausea, tachicardia, bradicardia, ipotensione, cefalea, dolori muscolari, calo pressorio, capogiri e sudorazione fredda.
Da una valutazione clinica più precisa di questi eventi osservati, è emerso che la maggior parte descrivono un quadro sintomatologico relativo a uno stato di ansia da immunizzazione ovvero risposta allo stress da immunizzazione, che si esprimono appunto con svenimenti, capogiri, sudorazione fredda.
Altri si riferiscono invece ad eventi per i quali non si può escludere una correlazione diretta con la procedura di somministrazione del vaccino. Va chiarito che si tratta, tuttavia, di una percentuale decisamente bassa di casi che ci conforta sull’ottimo profilo del rapporto tra rischi e benefici di questo vaccino.
Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto, la Campania si ribella e riapre: "Abbiamo fame”, su le saracinesche anche la sera
Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto, la Campania riapre. Come in tutta Italia, anche la Regione dello sceriffo Vincenzo De Luca e in primis la sua città, non ne può più e grida voglia di normalità ma soprattutto di vivere.
Da giovedì 14 gennaio ristoranti aperti anche a cena – come titola il quotidiano “Le Cronache” – se non arriveranno risposte. Decine le associazioni che hanno sposato l’iniziativa di Tutela Nazionale Imprese: anche l’Acs di Salerno aderisce alla protesta.
I ristoratori scrivono ai Prefetti e si preparano ad una manifestazione simbolica se non si dimostra loro che i locali pubblici sono fonte di contagio.
Non mancano le polemiche anche sul fronte scuola: De Luca chiude i cancelli. L'ok dei genitori: "Abbiamo paura"
"Gli amministratori dei gruppi Facebook locali 'Tuteliamo i nostri figli, scuole chiuse' sono in perfetta cooperazione e perseguono un percorso comune nel tentativo di ottenere ciò che la maggior parte dei genitori pensa, ma non ha attuato con la riapertura dei cancelli". Lo rendono noto gli admin dei gruppi in una nota congiunta.
"La paura per il Covid è tanta - sottolineano - e l'imposizione delle istituzioni a tornare fra i banchi ha costretto tante famiglie a fare delle scelte forzate. Questo per non porre i propri figli in posizione di svantaggio sociale e didattico, data la privazione della Dad".
Nuova ordinanza - La situazione scuole in Campania
"La gente continua a chiamarci. A chiederci di fare qualcosa per proseguire la dad per tutti. Ma questa assurda diatriba istituzionale e questo continuo scaricabarile di responsabilità, ha messo i più nel timore di metterci la faccia. Consapevoli dei rischi a scapito della propria salute e dei propri figli", sottolineano ancora i genitori 'sì Dad'.
"Per questo - incalzano -, nei comuni ove i contagi hanno segnato già un sensibile numero di casi positivi in aumento le delegazioni locali dei gruppi Facebook cercheranno di aprire tavoli di discussione pacifica e sensibilizzante con i sindaci.
Fra i comuni virtuosi aderenti, Massa Lubrense, è di ieri sera la notizia della chiusura delle scuole fino al 16 da parte del sindaco Lorenzo Balduccelli".
"Il gesto di responsabilità del nostro sindaco
dovrebbe essere di esempio a tutti i sindaci della Campania. Un atteggiamento attendista è d'obbligo in una fase di transizione post feste natalizie" dichiara Sabrina Ranucci, admin di Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse a Massa Lubrense.
Affiliati al gruppo principale ci sono circa 40 gruppi locali, con oltre 30mila iscritti; ha spiegato poi Emiddio De Falco admin di Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse a Ottaviano, attivo nel supporto.
Agnese Vitola
admin di Castellamare di Stabia, aggiunge: "L'intuizione di Lia Gialanella, la fondatrice del gruppo Campania, di creare osservatori locali è stata fondamentale. Per cercare non solo di capillarizzare la conoscenza degli spaccati reali dei territori, ma è un circuito in entrata ed in uscita di confronto e di arricchimento per tutti noi; conservando ognuno la propria autonomia d'azione sulle peculiarità del proprio comune.
Il massimo comune denominatore resta la mancanza di sicurezza nell'esporre i nostri figli alla presenza scolastica; la situazione ci preoccupa ancora molto, perché non ne siamo davvero fuori".
Tutti questi casi hanno infatti avuto come esito finale un rapido miglioramento e la risoluzione completa”.
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