Londra - L'Inghilterra ha invitato gli under 44 a prenotare il proprio appuntamento per ricevere la vaccinazione anti Covid a partire da oggi.
Questo dopo che i due terzi del precedente gruppo anagrafico (45-49 anni) ha ricevuto la prima dose di uno dei vaccini disponibili.
Il numero totale di dosi distribuite nel Regno Unito ha raggiunto i 46,3 milioni nella giornata di domenica, con 33,6 milioni che hanno ricevuto solo la prima dose e 12,6 che sono invece stati completamente vaccinati.
Il ministro della Salute, Matt Hancock, da Londra ha ribadito che "i vaccini ci stanno aiutando ad avere indietro tutte le cose che abbiamo perso".
L'Irlanda del Nord ha annunciato di stare aprendo gli appuntamenti per le vaccinazioni a coloro tra 35 e 39 anni di età.
Questo mentre il Galles ha chiesto agli over 40 di prendere un appuntamento, e la Scozia sta procedendo con la vaccinazione degli over 45.
Intanto Crisanti critica le scelte dell'Italia: "Non siamo Londra, non ci sono le condizioni per aprire"
''Si presenterà un rischio legato all'elevato numero di casi positivi che ci sono ogni giorno. Non ci sono le condizioni per una apertura in sicurezza, come l'Inghilterra. Non sarà come a Londra''.
Questo il commento di Andrea Crisanti sulle riaperture in Italia in un'intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ''Se apro tutto - domanda il professore ordinario di microbiologia dell'Università di Padova - come si pensa che la gente possa usare precauzioni''.
Non convince, secondo Crisanti, la classifica di chi vaccina di più in Italia: ''Questa è una graduatoria - afferma - che risente di propaganda e retorica. E' più importante seguire la percentuale di persone anziane e fragili vaccinate, elemento importante dal punto di vista della salute pubblica.
La priorità deve essere quella di mettere in sicurezza anziani e fragili. Quanto alla scuola - aggiunge - non siamo ancora in grado di identificare, all'interno, un rischio o rischi specifici. Qualsiasi decisione è presa senza sufficienti informazioni scientifiche.
Con la Dad si limitano i contagi a condizione che le scuole siano tutte chiuse. Se si lascia l'iniziativa libera alle persone è un altro discorso''.
Quanto al settore turistico in Puglia e all'invito di Emiliano ai pugliesi di trascorrere le vacanze nella regione, Crisanti afferma che ''l'approccio turistico alla pandemia deve essere improntato con una politica nazionale. Di fronte alle aperture, è intollerabile che non ci siano regole rispetto agli arrivi in Italia, soprattutto da paesi da cui provengono variabili resistenti al vaccino.
Non avere regole è da dilettanti. Se devono venire da noi turisti stranieri, tamponi prima e dopo, in alcuni casi anche quarantena.
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