Ancora non identificato il corpo trovato nel fiume Calore: indagini in corso a Benevento
Il cadavere, ritrovato ieri pomeriggio, era in acqua da almeno quindici giorni. Nessun segno di violenza sul corpo, si attendono i rilievi delle impronte digitali per l’identificazione
È ancora avvolto nel mistero il ritrovamento del cadavere di un uomo di circa trent'anni, scoperto ieri pomeriggio nelle acque del fiume Calore, nei pressi di Benevento. Le autorità locali stanno cercando di risalire all’identità della vittima, ma al momento non sono emersi dettagli utili. La Squadra Mobile di Benevento ha avviato le indagini e sta collaborando con la Scientifica per effettuare i rilievi delle impronte digitali, nella speranza di dare un nome e un volto al corpo rinvenuto.
Nessun segno di violenza sul corpo
Secondo quanto stabilito dal medico legale, che ha effettuato una prima visita esterna sul corpo dell’uomo, non ci sarebbero segni di arma da fuoco, taglio o traumi evidenti. Il cadavere non presenta contusioni particolari, segno che la morte potrebbe essere avvenuta per cause diverse dalla violenza fisica. Tuttavia, dato lo stato di decomposizione avanzato, sarà necessario attendere ulteriori esami per stabilire con esattezza le circostanze del decesso.
Il cadavere era in acqua da almeno quindici giorni
Dai primi esami effettuati, è stato stabilito che il corpo si trovava in acqua da almeno quindici giorni. La corrente del fiume Calore potrebbe aver trasportato l’uomo per diversi chilometri, e non si esclude che il punto in cui è stato ritrovato non sia il luogo effettivo in cui è avvenuto il decesso. Si ipotizza che il corpo possa essere stato trascinato dalla corrente dalle aree dell'Avellinese o del Casertano, complicando ulteriormente le indagini.
Nessun documento trovato sugli indumenti
Gli investigatori, durante il controllo degli indumenti indossati dall’uomo, non hanno rinvenuto alcun documento che potesse fornire indizi sulla sua identità. Questo dettaglio sta rallentando il processo di identificazione e costringe le autorità a fare affidamento principalmente sui rilievi delle impronte digitali. Sarà cruciale anche il contributo delle segnalazioni di eventuali persone scomparse nelle zone limitrofe.
Il lavoro della Polizia Scientifica sarà determinante per risalire all'identità dell'uomo. I rilievi delle impronte digitali rappresentano al momento l'unico metodo efficace per risalire alla sua identità, soprattutto se la persona deceduta era già schedato o segnalato in qualche archivio di anagrafe o precedenti penali. I risultati potrebbero arrivare nelle prossime ore, fornendo una svolta alle indagini.
Le possibili ipotesi: incidente o malore?
Considerando l'assenza di segni di violenza, gli investigatori non escludono che la causa del decesso possa essere legata a un incidente o a un malore improvviso. In quest’ultimo caso, la vittima potrebbe essere caduta nel fiume in seguito a un episodio di svenimento o di perdita di coscienza. Tuttavia, queste rimangono al momento solo ipotesi che dovranno essere verificate dalle autorità competenti.
Il mistero della provenienza del corpo
Un altro elemento che complica le indagini è la provenienza del corpo. La corrente del fiume Calore è piuttosto forte in alcune aree, e non si esclude che il cadavere possa essere stato trasportato per chilometri, rendendo difficile stabilire il luogo preciso in cui l’uomo è caduto in acqua. Questa ipotesi, se confermata, allargherebbe il raggio delle indagini anche alle province vicine, in particolare l'Avellinese e il Casertano.