Spara ai vicini con una fiocina a Ferrara: lite per il cane degenera in tentato omicidio
La violenta aggressione è avvenuta in via Copparo: l'uomo ha colpito i coniugi con due dardi, poi ha tentato il suicidio

Un tranquillo pomeriggio a Ferrara si è trasformato in tragedia ieri, venerdì 25 aprile, quando un uomo di 64 anni ha sparato due dardi con una fiocina contro i suoi vicini di casa, colpendoli gravemente. L'episodio è avvenuto intorno alle 16.30 in via Copparo, in una zona residenziale. Le vittime, una coppia di coniugi legata all’aggressore anche da vincoli di parentela, sono state raggiunte al ventre e al collo.
Il primo intervento è stato quello del personale del 118: la donna è stata medicata direttamente sul posto, mentre il marito, gravemente ferito, è stato elitrasportato all'ospedale "Maggiore Carlo Alberto Pizzardi" di Bologna, dove è attualmente ricoverato in prognosi riservata.
La fuga e il tentativo di suicidio
Subito dopo l’aggressione, l’uomo si è dato alla fuga a bordo della sua auto. È stato ritrovato poco dopo su una panchina non distante dal luogo dell’attacco, dove aveva tentato il suicidio ingerendo un'ingente quantità di farmaci. I sanitari del 118 sono intervenuti nuovamente, trasportandolo d’urgenza al Pronto Soccorso dell'Arcispedale Sant'Anna di Cona, dove ha ricevuto le prime cure.
Le indagini e il fermo per tentato omicidio
Nella mattinata di oggi, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Ferrara hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto emesso dalla locale Procura nei confronti del 64enne. L’accusa contestata è quella di tentato omicidio. Secondo quanto emerge dalle prime indagini, il movente sarebbe riconducibile a tensioni familiari mai sopite, aggravate da liti recenti relative alla gestione del cane della coppia aggredita.
Il principale ferito, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbe un architetto in pensione di 69 anni, cugino della moglie dell'aggressore. Un vicino di casa, presente al momento dell'attacco, è intervenuto coraggiosamente per prestare i primi soccorsi e ha avuto l’accortezza di non estrarre il dardo conficcato nell’addome dell'uomo, attendendo l'arrivo dei sanitari.
Il ruolo dei contrasti familiari e la gestione del cane
Gli investigatori stanno approfondendo il contesto familiare in cui è maturato il gesto estremo. Da quanto emerso, da tempo esistevano attriti tra l'aggressore e la coppia, probabilmente acuiti da questioni legate al cane dei coniugi. Si parla di continue discussioni riguardo l'educazione dell’animale, i rumori e il rispetto delle regole condominiali.
Gli inquirenti non escludono che la tensione accumulata negli anni abbia portato all'esplosione di violenza. Al momento, il 64enne resta in stato di fermo in ospedale, sotto stretta sorveglianza, in attesa degli ulteriori sviluppi investigativi.