Troppi contagi per la movida, la decisione del governo: richiudono discoteche, locali e lidi
Coronavirus
. Godetevi il Ferragosto, perché poi si richiude. Non solo le discoteche e i locali notturni, ma anche gli stabilimenti balneari dove c’è il rischio di “movida selvaggia”. Il ministro per gli Affari regionali
Francesco Boccia, intervistato da
La Stampa, anticipa le mosse del governo per gestire l’aumento di casi di
coronavirus:
“Se i numeri non cambiano sarà inevitabile un freno alla movida selvaggia, la prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le Regioni”.
Chiusura discoteche e lidi
Monitoriamo la situazione ora per ora. Se serve, numeri del contagio alla mano, riconvoco i governatori oggi stesso e rendiamo una decisione, anche immediata. Vediamo“. “
Con i colleghi Speranza e Patuanelli abbiamo fatto un discorso chiaro alle regioni.
Le discoteche per noi non andavano proprio riaperte, le linee guida del governo andavano in questa direzione. Come sappiamo le regioni hanno una loro autonomia, che hanno anche rivendicato, e quindi si stanno muovendo in ordine sparso. Noi gli diciamo: siete autonomi, assumetevi le vostre responsabilità“.
Coronavirus, ecco il piano del governo contro l’aumento di casi in autunno. Le regole
Quattro diversi scenari a seconda della trasmissione e una check list per affrontare l’eventuale aumento di casi di Coronavirus in autunno in sicurezza.
Lo prevede il piano messo a punto dal ministero della Salute e dall’Iss. Per “supportare la verifica, e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei sistemi sanitari”. Il documento ruota attorno all’organizzazione delle strutture sanitarie, ai posti letto e agli accessi in ospedale.
Coronavirus, scenari possibili
Nel documento sono elencati quattro diversi possibili scenari per l’epidemia in corso, da una “Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi”. A una “Situazione di trasmissibilita’ sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario. Fino a una “Situazione di trasmissibilita’ sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario.
Fino ad arrivare a una “Situazione di trasmissibilita’ non controllata con criticita’ nella tenuta del sistema sanitario, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5 nel suo intervallo di confidenza inferiore per periodi lunghi (almeno 1 mese).
La “checklist” per le regioni
Per ogni scenario sono previste diverse azioni, che ad esempio per quello più pessimista possono arrivare al “trasferimento interregionale dei pazienti” e all'”adattamento a scopo di ricovero di strutture che in ordinario non sono adibite a tale utilizzo”.
Il piano contiene anche una ‘checklist’ per le regioni, “per valutare il livello di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni”.
Monitoraggio per le Rsa
I requisiti richiesti riguardano tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria, dalla rete ospedaliera, che ad esempio dovrebbe avere percorsi dedicati nei Pronto Soccorso per i casi sospetti. Fino alla medicina territoriale, con indicazioni ad esempio per le Rsa.
Questi dovrebbero avere un “Sistema di sorveglianza e monitoraggio epidemiologico e clinico istituito e operativo che consenta l’identificazione precoce di casi sospetti di COVID-19 tra i residenti e gli operatori all’interno di ogni struttura. Ma soprattutto tempestivo trasferimento presso strutture ospedaliere o alberghiere destinate a soggetti positivi”. Fonte: Tgcom24
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