Israele accelera, blitz a Gaza e pioggia di raid: "Non è l'offensiva di terra"
Israele sta intensificando le operazioni militari a Gaza, aumentando i blitz con truppe e carri armati all'interno della Striscia. Questo sta avvenendo contemporaneamente a un crescente numero di decolli di aerei per raid nell'enclave palestinese.
Il portavoce militare ha annunciato questa mossa, che è stata subito confermata dalle denunce di Hamas riguardo a un massiccio tentativo da parte di Israele di penetrare nella Striscia da nord ed est, con combattimenti in corso intorno alla barriera di divisione.
L'esercito israeliano sta effettuando un'espansione delle operazioni terrestri all'interno della Striscia di Gaza, insieme agli attacchi aerei. Inoltre, ha fatto un appello ai residenti palestinesi affinché evacuino verso il sud della Striscia per evitare di essere coinvolti nei combattimenti. Nel frattempo, a Gaza, le comunicazioni si sono compromesse, e internet è fuori uso. È stato anche denunciato che il comando di Hamas si sta nascondendo sotto il principale ospedale di Gaza City.
Israele bombarda nuovamente Gaza
Si era già notato che la strategia dell'esercito israeliano stava cambiando nei giorni precedenti, con due nuovi blitz condotti nella Striscia. Il primo ha colpito la zona di Shujaiya, un sobborgo di Gaza, con carri armati e truppe di terra che hanno attaccato postazioni di Hamas. Il secondo coinvolgeva l'unità della marina militare israeliana, la 'Flotilla 13', che è sbarcata nel sud della Striscia per distruggere postazioni terroristiche di Hamas, in particolare una base degli 'uomini rana'. Le forze israeliane sono poi tornate alle loro basi attraversando il confine.
Israele ha anche emesso una minaccia, probabilmente riferendosi al Libano da dove continuano i lanci di razzi e alla Siria. L'esercito si sta preparando a difendersi su tutti i fronti, compresi quelli al confine settentrionale. C'è il rischio che la situazione a Gaza possa provocare tensioni anche con nemici più lontani geograficamente, come quelli nell'area del Mar Rosso.
In effetti, Israele ha annunciato di aver sventato una minaccia aerea proveniente dalla zona del Mar Rosso. Alcuni analisti militari suggeriscono che la fonte di questa minaccia possa essere lo Yemen degli Houti, alleati di Teheran, o una nave iraniana presente nell'area.
AlQaera News riporta che la città egiziana di Taba è stata colpita, con alcuni feriti. Questa città confina con Eilat, l'estremità meridionale di Israele sul Mar Rosso. L'obiettivo ostile intercettato sembrava essere un drone caduto sulla città costiera egiziana. In precedenza, un cacciatorpediniere aveva abbattuto "tre missili da crociera per attacco terrestre e diversi droni" lanciati dai ribelli Houti nel Mar Rosso, potenzialmente diretti contro obiettivi in Israele.
Questa crescente tensione ha il potenziale di coinvolgere diverse regioni e attivare diverse aree di conflitto. Nel frattempo, si verificano lanci di razzi da Gaza verso il sud e il centro di Israele, in particolare su Tel Aviv, causando feriti. La situazione umanitaria a Gaza è critica, con un elevato numero di morti e feriti.
La questione dei 229 ostaggi israeliani in mano a Hamas a Gaza rimane irrisolta, nonostante le trattative in corso tra le parti, mediate da Egitto e Qatar. Non si è ancora verificata una svolta decisiva in questo caso.