NAPOLI. "Ho avviato nella giornata di domenica questa raccolta fondi istintivamente, senza conoscere se si trattava di un ragazzo o di un signore, ripeto è stato fatto tutto istintivamente".
La vicenda del rider di Napoli
Lo spiega Vincenzo Perrella, l'organizzatore, sulla piattaforma 'Gofundme', della raccolta fondi per ricomprare lo scooter al rider aggredito e derubato la notte tra l'1 e il 2 gennaio, avviata a poche ore dalla diffusione del video diffuso in rete, diventato poi di dominio pubblico.
La raccolta fondi
è finita nel mirino dei pm, che vogliono vederci chiaro. "Nelle ore successive alla raccolta sono stato in seguito contattato da parenti del signor Gianni Lanciano - spiega Perrella.
Mi hanno ringraziato e mi chiedevano si sospendere la raccolta in quanto in poche ore era raggiunto l'obbiettivo di 5000 euro inizialmente previsto.
La raccolta fondi ha raggiunto un totale di 11mila euro, che al netto delle tariffe, sarebbero le commissioni della piattaforma raggiungono un totale di 10mila 500 euro.
Di questa somma però 2439 sono ancora in fase di elaborazione
spiega ancora Perrella -. Mi è stata chiesta tutta una serie di documentazione, tessera, patente, passaporto, codice fiscale, documentazione bancaria, che ho provveduto ad inviare correttamente.
Lunedì dopo essermi accordato con Gianni e con chi ne fa le veci, telefonicamente - racconta l'organizzatore della raccolta. Siamo giunti alla conclusione che il 50% del ricavato sarebbe comunque stato donato a lui, che intanto aveva ritrovato il mezzo; ed in virtù di questo si decideva di elargire la restante somma di denaro a un ente benefico certificato. Nello specifico la Fondazione Cannavaro e Ferrara.
A me personalmente che i fondi vadano per intero a Gianni, che la somma sia divisa in parti eque o che siano ridati i soldi indietro a tutte le persone che hanno donato, poco cambia - chiarisce Perrella -. Non ho alcun interesse".
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