Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha avuto un colloquio con il ministro della Salute Roberto Speranza, al quale ha anticipato l'urgenza di istituire un tavolo congiunto Regione-Governo per la definizione di un Piano socio-economico a sostegno di tutte le categorie produttive (dell'industria, del commercio, dell'artigianato, del turismo, della cultura).
Sara' chiesto, nel tavolo, anche l'allargamento dei congedi parentali per i genitori di minori e misure di sostegno alle strutture sanitarie private in caso di emergenza posti letto.
La Regione inviera' a breve una lettera alle associazioni di categoria e alle stesse Camere di Commercio che potranno far pervenire le proprie proposte da sottoporre al governo, gia' nella giornata di lunedi' prossimo.
De Luca chiude la Campania, la comunicazione in diretta: “Agiamo adesso, siamo ad un passo dalla tragedia. Chiedo al governo lockdown nazionale”
“Siamo chiamati oggi non domani a prendere decisioni forti non definite ed efficaci per fare fronte ad una situazione pesante, ogni giorno che passa rischia di aggravare in maniera insostenibile l’epdemia per quando non c’è un minuto da perdere”. Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca nella consueta diretta del venerdì pomeriggio.
Il governatore aveva anticipato attraverso un comunicato stampa la chiusura totale della regione e aveva chiesto al governo una chiusura a livello nazionale. “Comunicherò al governo richiesta di lockdown su tutta l’Italia, per la Campania procederemo a chiudere tutto. Per i dati che abbiamo non basta più neanche questo, dobbiamo decidere di chiudere tutto”.
“Per l’Italia deciderà il governo di sua repsonsabilità, per la Campania decideremo quello che è giusto per noi. Resteranno aperte attività industriali più importanti (così come succedeva a marzo aprile), bloccare la mobilità tra regioni e tra comuni.
Oggi siamo ancora in tempo, abbiamo una situazione pesante ma non siamo alla tragedia, ma ad un passo dalla tragedia. Detto in maniera chiara non voglio trovarmi di fronte centinaia di bare di persone decedute, non siamo garantiti da nessuno che questo non avvenga, se non dalla nostra responsabilità, dalla correttezza dei nostri comportamenti e dalle decisioni che prendiamo da subito. Altrimenti quelle immagini sono destinate ad entrare anche nella nostra vita.
Chiedo ai concittadini di sentirsi solo essere umani: non ci sono distinzioni politiche, economiche, religiose ma esseri umani. Donne e uomini impegnati a difendere la vita delle proprie famiglie. Siate soltanto esseri umani e basta. Chiuderemo con molta probabilità per un mese, 40 giorni e poi decidere eventualmente in base alla situazione che avremo”.
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