SARNO. Lite tra padre e figlio finisce nel sangue. Ad uccidere con una coltellata un 65enne ucraino (a Sarno) è stato il figlio, al culmine di una lite. Accoltella il padre al cuore e finge una caduta, dopo le molte menzogne sul decesso del padre, finalmente emerge la verità.
Lite familiare finisce nel sangue, accoltella il padre
Questa è la ricostruzione della procura di Nocera Inferiore, a seguito della morte di un uomo di 65 anni di Sarno e originario dell'Ucraina. L'uomo è morto lo scorso 27 aprile e solo oggi i carabinieri del Reparto Territoriale del Nocerino hanno eseguito tramite decreto l'indiziato del delitto, il figlio.
Quest'ultimo, 41enne, aveva a suo carico già alcuni precedenti non specifici e fino ad ora era indagato per omicidio volontario pluriaggravato.
L'uomo è stato in carcere fino ad ora nell'attesa dell'udienza per la convalida del fermo. Gli inquirenti, al termine di un'indagine che si è rivelata essere piuttosto complessa, hanno avuto i risultato dell'autopsia.
E' solo grazie a questa, infatti, che quest'ultimi possono desumere che la morte dell'uomo - trovato senza vita nella propria abitazione - sia sopraggiunta a seguito di una coltellata al cuore.
Lo accoltella al cuore e finge che sia caduto
Il giorno della morte dell'uomo, l'allerta era giunta proprio dal figlio; il quale sosteneva che la morte di suo padre fosse avvenuta a causa di una caduta accidentale, in realtà l'uomo sarebbe morto a causa di una singola coltellata arrivata al cuore e dopo una breve agonia.
Un coltello al cuore, era ubriaco
Individuata la probabile arma del delitto, gli inquirenti hanno appurato che il fendente sarebbe stato scagliato nel corsa di una di quelle frequenti liti familiari che avvenivano tra padre e figlio, mentre erano momentaneamente soli nell'abitazione. Il figlio dell'uomo, pare, fosse in quel momento sotto sostanze alcoliche.
Le motivazioni che hanno poi spinto all'emissione del decreto di fermo, c'è anche il pericolo di fuga dell'uomo. La famiglia aveva infatti espresso la volontà di raggiungere l'Ucraina per trasportare la salma, un viaggio, dal quale per la procura, non sarebbe tornato l'indagato.
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