Festa illegale nel Buvero a Napoli. “Stanotte a Napoli otto poliziotti feriti in servizio, aggrediti selvaggiamente da decine di extracomunitari mentre tentavano di mettere fine a una specie di festa, dove quasi tutti erano senza mascherine.
Gli allegri avventori
Si sono infuriati perché gli agenti osavano disturbarli mentre loro violavano praticamente tutte le disposizioni in tema di emergenza sanitaria, e hanno pensato bene di dargli addosso.
Scene come questa non solo sconcertano, ma sono l’ennesima conferma di quanto assurdo sia continuare a operare per la sicurezza di tutti con “armi spuntate” senza leggi adeguate, mandati al macello anche in zone che sono davvero terra di nessuno all’interno delle città. Altro che rispetto delle norme anticovid.
In quartieri come Borgo Sant’Antonio
Una volante non può entrare senza rischiare di non uscire, lo sanno tutti, compresi quelli che rimangono in un ancor più sconcertante silenzio a fronte di continue indegne aggressioni a chi porta la divisa. E se domani i colleghi intervenuti in quel finimondo risulteranno contagiati con chi dovremo recriminare?”.
Queste le parole di Valter Mazzetti, Segretario Generale della Polizia di Stato, dopo quanto accaduto ieri notte a Napoli. Dove una sorta di festino con circa 200 extracomunitari è stato interrotto dalle forze dell’ordine. Ma solo dopo le violente reazioni dei presenti che hanno causato otto feriti fra gli agenti (7 i giorni di prognosi per loro refertati all’ospedale).
Il racconto
“Due volanti – racconta Mauro Di Giacomo, Segretario Fsp di Napoli – intervenute in via Morelli dopo una chiamata al 113 di cittadini preoccupati da un gigantesco e rumoroso assembramento. E presto raggiunte da una terza auto con anche un funzionario a bordo.
Ma la situazione era critica e così è stato necessario chiamare a supporto Carabinieri e Guardia di finanza, e per fortuna erano fuori anche i colleghi del Reparto mobile impegnati fino a poco prima con la partita del Napoli.
Così è stata domata la protesta, ma in quel quartiere le chiamate al 113 sono continue. E’ una zona dove molti, soprattutto oltre una certa ora, fanno un po’ come gli pare. Una zona problematica come ce ne sono altre di cui lo Stato deve assolutamente riappropriarsi.
“Ma per fare questo – conclude – ci servono maggiore fermezza, protocolli certi e chiari, severità e concretezza sul piano giudiziario. Altrimenti noi continuiamo solo a intervenire sfidando ogni volta la sorte”.(Anteprima24)
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