Morte della piccola Aurora: genitori a processo per omicidio volontario aggravato
La tragedia della neonata morta a 45 giorni di vita
Si terrà il prossimo 28 gennaio davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il processo contro Emanuele Savino, 27 anni, e Anna Gammella, 19 anni. I due, difesi dagli avvocati Carlo Perrotta e Davide Pascarella, sono accusati di omicidio volontario aggravato in relazione alla morte della loro figlia Aurora Savino, avvenuta lo scorso 2 settembre, quando la piccola aveva appena 45 giorni di vita.
I fatti: il decesso della piccola Aurora e l’arresto dei genitori
La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Santa Maria a Vico. Emanuele Savino e Anna Gammella, genitori della piccola Aurora e di altri due bambini attualmente affidati a una casa famiglia, sono stati arrestati il 14 novembreall’interno della loro abitazione. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, i due hanno negato con fermezza ogni addebito mosso dalla Procura.
L’arresto è arrivato dopo mesi di indagini approfondite, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha ipotizzato il reato di omicidio volontario aggravato da circostanze particolarmente gravi.
L’autopsia: la chiave dell’accusa della Procura
La tesi accusatoria della Procura si fonda in gran parte sugli esiti dell’autopsia eseguita sul corpo della piccola Aurora. L’esame ha evidenziato la presenza di una duplice frattura al cranio, causata da un trauma contusivo, e un ematoma sull’emisfero sinistro del cervello.
Secondo i periti, queste lesioni avrebbero provocato una grave encefalopatia da ipertensione endocranica, ovvero un aumento della pressione intracranica che ha portato al decesso della neonata. Le dinamiche di queste lesioni e la loro gravità hanno spinto gli inquirenti a formulare l’accusa di omicidio volontario.
La difesa dei genitori: «Non siamo colpevoli»
Durante l’interrogatorio di garanzia, sia Emanuele Savino che Anna Gammella hanno respinto ogni accusa. I loro legali, Carlo Perrotta e Davide Pascarella, hanno sottolineato la volontà dei genitori di difendersi dalle gravi imputazioni contestate dalla Procura. La difesa punta a chiarire ogni dettaglio della vicenda e a contrastare le conclusioni dell’autopsia, che costituiscono l’elemento centrale dell’accusa.
L’attesa del processo: una comunità sconvolta
L’intera comunità di Santa Maria a Vico attende con apprensione l’apertura del processo il prossimo 28 gennaio. La morte della piccola Aurora ha lasciato un segno indelebile, suscitando dolore e domande su quanto accaduto.
La vicenda ha anche sollevato preoccupazioni sul contesto familiare in cui vivevano i tre bambini. Gli altri due figli della coppia, infatti, sono stati affidati temporaneamente a una casa famiglia, in attesa degli sviluppi giudiziari e di ulteriori valutazioni da parte dei servizi sociali.
Una verità ancora da chiarire
Il processo rappresenterà un momento cruciale per fare chiarezza sulla morte della piccola Aurora e sulla responsabilità dei suoi genitori. La Corte d’Assise sarà chiamata a esaminare tutte le prove raccolte dalla Procura, comprese le risultanze scientifiche fornite dall’autopsia.
La difesa, dal canto suo, avrà l’occasione di contestare l’accusa e fornire la propria ricostruzione dei fatti. Nel frattempo, resta il dolore per la perdita di una vita così breve e innocente, mentre la giustizia farà il suo corso per stabilire cosa sia davvero accaduto.