Il prossimo 26 marzo 2023, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, si tornerà all'ora legale in Italia. Questo significa che le lancette degli orologi andranno spostate in avanti di un'ora, dalle 2 alle 3.

Mentre molti dispositivi tecnologici come smartphone e computer si regoleranno in automatico, altri come gli orologi a parete e gli elettrodomestici dovranno essere impostati manualmente. Anche se ci sarà un'ora in più di luce solare alla sera, ci si alzerà un'ora prima e si perderà un'ora di sonno.

L'ora legale in Italia arriva nel 1916 come misura di guerra per sfruttare la luce solare per un'ora in più nel pomeriggio e ridurre l'illuminazione artificiale. Questo comporta anche un risparmio energetico elettrico che dal 2004 a oggi ha permesso al paese di risparmiare circa 10,9 miliardi di chilowattora, equivalente a circa 2 miliardi di euro. Tuttavia, c'è un dibattito sulla possibile abolizione del cambio d'ora e l'adozione dell'ora legale tutto l'anno, soprattutto alla luce del recente aumento delle bollette energetiche.

Secondo uno studio di Conflavoro Pmi, il risparmio potrebbe arrivare fino a 2,7 miliardi di euro nel corso del 2023 applicando l'ora legale anche quando è in vigore quella solare, generando un totale di 147 ore di luce naturale in più. Ma, nonostante il dibattito, l'Italia ha deciso di mantenere il cambio d'ora due volte all'anno. Nonostante una richiesta formale del governo Conte-bis del 2019 per mantenere la situazione attuale.

Molti paesi nord-europei come Polonia e Finlandia non vedono un particolare beneficio nel cambio d'ora a causa della loro posizione geografica nei mesi estivi e hanno caldeggiato l'abolizione del cambio d'ora.

Tuttavia, non è si è raggiunto un compromesso tra i paesi membri dell'Unione Europea. In ogni caso, l'ora legale resterà in vigore fino al 29 ottobre 2023, quando si tornerà all'ora solare.

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