AFRAGOLA. Gabriel non c'è più, il piccolo guerriero ha ceduto dopo aver lottato con tutte le sue forze.
Cinque dei suoi nove anni li ha vissuti da guerriero, combattendo contro un mostro troppo grande per uno scricciolo che pensava di dover lottare solo sui prati verdi per un gol.
Già perchè a quell’età la parola malattia dovrebbe essere riferita a qualcuno solo per il calcio. E Gabriel era un “malato” del Napoli: alle cure, spesso invasive e dolorose, si presentava sempre con qualcosa del club. Un cappellino, una tuta, una maglia, come se stesse giocando la sua personalissima partita.
Una partita che stanotte purtroppo è terminato con un triste epilogo. Il piccolo Gabriel non ce l’ha fatta, diventando un angelo a 9 anni: ora comincia la sua vita accanto al Signore, in un regno dei giusti lontano dagli strazi di questo ingiusto mondo e di questa Terra dei Fuochi.
Sulla sua Afragola
Ieri era visibile l’ennesima nube nera: una maledetta minaccia che in Paradiso, dove ora gioca Gabriel, non entrerà mai.
Il post apparso sulla pagina “Uniti per Gabriel” per annunciare la scomparsa:
“Ore 01:45 il nostro guerriero ha smesso di combattere… Vi assicuro che ha lottato fino alla fine …
Ora è un angelo …. il più bello !!! Orgoglioso e onorato di essere stato il tuo papà …
Mi hai insegnato tanto … Il Signore ci ha fatto un dono che è durato circa 9 anni …
Troppo pochi … ??? Grazie per le numerose preghiere elevate al trono di grazia affinché il Signore stendesse la Sua mano, ma il Signore ha voluto Gabriel!!!” (EdizioneNapoli)
E ancora si legge
“Avevi meno di 4 anni – scrive Marilena – , quando ho avuto l’onore di conoscerti. Malgrado le sofferenze, la tua forza era fuori dal comune.
Sempre allegro, ironico e innamorato del tuo Napoli. Hai lottato fino alla fine e sei andato via stringendo la mano della tua mamma e del tuo papà”. Poi conclude: “Perdonaci Gabriel, per non aver saputo fare di più e aiuta la tua famiglia dilaniata dal dolore. Io continuerò a lottare anche per te”.
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